La campagna per la vaccinazione negli Stati Uniti ha ora il volto del presidente eletto Joe Biden che, insieme alla futura first lady Jill, si è vaccinato come promesso in diretta televisiva lanciando un appello agli americani: «Fatelo tutti, è sicuro». Un messaggio rassicurante, che non cela però la preoccupazione per un’ondata di contagi e di vittime che Oltreoceano non accenna ad arretrare, e che già conta oltre 17,8 milioni di casi e quasi 320 mila morti. Mentre anche negli Usa è una corsa contro il tempo degli scienziati per capire quali siano le caratteristiche e i reali rischi legati alla variante inglese del Covid-19. Biden, pronto a far scattare il suo piano antipandemia dalle prime ore del suo insediamento alla Casa Bianca, si è sottoposto alla prima dose di vaccino in un ospedale della sua Wilmington, in Delaware, e lo ha fatto nel giorno di un’altra notizia carica di speranze: quella del via negli Usa anche alla somministrazione delle prime dosi di Moderna, che ha seguito di pochi giorni la partenza della vaccinazione di massa attraverso il prodotto Pfizer-BioNTech. Quest’ultimo è stato già somministrato a diverse alte cariche dello Stato, dal vicepresidente uscente Mike Pence alla speaker della Camera Nancy Pelosi, al leader della maggioranza repubblicana in Senato Mitch McConnell. La vicepresidente eletta Kamala Harris sarà invece vaccinata con il futuro first husband Douglas Emhoff la prossima settimana. All’appello manca invece Donald Trump che, dopo essersi preso il merito della velocità con cui i vaccini sono stati sviluppati e approvati negli Stati Uniti, tace sulla campagna di vaccinazione. Un silenzio assordante, che lascia sbalorditi innanzitutto molti dei suoi più stretti consiglieri, i quali vedono in questo atteggiamento un’occasione persa per riscattare l'immagine di Trump sul fronte della lotta al virus. Ma la decisione di snobbare la vaccinazione, che le autorità mediche consigliano al presidente uscente anche solo per una questione di sicurezza nazionale, rimanda anche alle posizioni espresse in passato dal tycoon, quando in alcune occasioni sostenne tesi che strizzavano palesemente l’occhio al movimento "no vax", generando scetticismo sui vaccini e cavalcando le fake news a proposito dei presunti rischi. «Il presidente pensa che la priorità siano le persone più vulnerabili», ha tentato di spiegare la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany, respingendo anche i sospetti di chi sostiene che Trump continui a minimizzare i pericoli del Covid, rafforzando l’idea che le conseguenze letali del virus riguardino solo le persone anziane o con patologie pregresse. E dando un’immagine di sé come di un soggetto invulnerabile essendo stato già contagiato ed avendo superato la malattia. Mentre gli scienziati non danno ancora certezze su quanto gli anticorpi possano svolgere il loro effetto protettivo in una persona già contagiata. Intanto il Congresso si avvia a ratificare l’accordo sui nuovi stimoli all’economia Usa colpita dalla pandemia, mettendo sul piatto 900 miliardi di dollari.