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QAnon: Twitter rimuove 70mila account legati al movimento pro-Trump

QAnon,  la teoria complotttista di estrema destra, verso il bando totale dai social network?  Twitter ha annunciato di aver «sospeso permanentemente» 70.000 account affiliati al movimento pro-Trump QAnon da venerdì, per impedire loro di utilizzare il social network «per scopi violenti, come per rivolte a Washington la scorsa settimana».

La piattaforma ha intrapreso un’epurazione iniziata venerdì con il blocco definitivo dell’account del presidente americano, accusato di aver «incoraggiato i suoi sostenitori a interrompere la certificazione della vittoria del democratico Joe Biden da parte del Congresso».

Già nell'ottobre scorso era scattata l'offensiva di YouTube contro QAnon, la comunità pro-Trump nota per le sue teorie del complotto. Per il social media, il cui proprietario è Google, il gruppo con le sue posizioni "alimenta la violenza nel mondo reale" e così i suoi video sono stati bloccati. Nello stesso mese  Facebook aveva cominciato a rimuovere tutti i gruppi e le pagine legati a QAnon, sulla sua piattaforma su Instagram nel tentativo di limitarne la crescita online. Il social in precedenza aveva vietato le pagine e i gruppi QAnon che incitavano o celebravano la violenza. Ma questo aveva lasciato attive le pagine e i gruppi che, pur se non esplicitamente non violenti, continuavano a diffondere la teoria complottista. Con il nuovo divieto invece i gruppi e le pagine legate al gruppo sono vietate.

Su QAnon si era già abbattuta la stretta di Facebook eTwitter.

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