Il Covid porta via uno dei più grandi anchorman degli Stati Uniti. A 87 anni è morto Larry King. Il giornalista, per anni conduttore sulla Cnn del "Larry King Live", era ricoverato da circa un mese al Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles dopo avere contratto il coronavirus. King era un paziente ad alto rischio perchè soffriva di diabete di tipo 2 e aveva avuto una lunga storia di problemi medici, tra cui diversi attacchi di cuore e un cancro ai polmoni.
Noto per le sue maniche di camicia arrotolate, cravatte multicolori, bretelle e grandi occhiali, conduttore del Larry King Live per 25 anni, King, ritiratosi nel 2010, aveva intervistato tutti i presidenti degli Stati Uniti dal 1974, leader mondiali come Yasser Arafat e Vladimir Putin, celebrità del calibro di Frank Sinatra, Marlon Brando e Barbra Streisand. Aveva poi continuato a realizzare interviste per il proprio sito web e nel 2012 aveva iniziato a ospitare il «Larry King Now» su Ora TV, una rete digitale on-demand che aveva co-fondato.
King, pseudonimo di Lawrence Harvey Zeiger, era nato a Brooklyn da una famiglia di ebrei ortodossi di origini europee. Dopo anni passati tra la radio e le telecronache delle partite di footbool, nel 1985 l’approdo alla Cnn e la nascita del suo talk show che ha condotto fino al 16 dicembre del 2010, effettuando migliaia di interviste. King si è sposato otto volte e ha avuto cinque figli, due dei quali morti l’anno scorso per un tumore e un arresto cardiaco.
L'annuncio della sua morte è stato dato dal suo profilo Twitter. "Con profonda tristezza annunciamo la morte del nostro amico Larry King, deceduto questa mattina all’età di 87 anni al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles. Per 63 anni e attraverso le piattaforme di radio, televisione e media digitali, le molte migliaia di interviste, premi e riconoscimenti globali di Larry testimoniano il suo talento unico e duraturo".
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