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Due gay ceceni arrestati in Russia e rimpatriati con la forza. Lgbt: "Rischiano la vita"

Due gay ceceni, fuggiti in Russia dopo essere stati presumibilmente torturati, sono stati rimpatriati in Cecenia, un Paese dove l’omofobia è molto diffusa, e «rischiano la vita». E’ l’allarme lanciato dalla comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) russa: il gruppo, riferisce la Bbc online, afferma che Salekh Magamadov e Ismail Isayev sono stati arrestati e rimpatriati in Cecenia.

Il gruppo ha detto di aver aiutato i due uomini a fuggire in Russia lo scorso anno per evitare l’arresto da parte della polizia cecena, ufficialmente per aver gestito un canale Telegram dell’opposizione. I due hanno poi denunciato di essere stati torturati e costretti a registrare un video di scuse. Ora la comunità Lgbt russa afferma che sono stati arrestati giovedì scorso dalla polizia russa nel loro appartamento a Nizhny Novgorod, 450 km a est di Mosca, e rimpatriati con la forza alle autorità della Cecenia dove i gay e le altre minoranze sessuali sono sottoposte a persecuzioni sistematiche. Non è chiaro il motivo per cui sono stati arrestati.

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