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Tragedia della funivia a Stresa: il bimbo sopravvissuto protetto dall'abbraccio del papà

Amit Biran, la moglie Tal Peleg e il figlio Tom

«Per essere riuscito a sopravvivere al terribile impatto è probabile che il padre, che era di corporatura robusta, abbia avvolto con un abbraccio suo figlio». E’ quanto si apprende da fonti interne all’ospedale infantile Regina Margherita, dove è ricoverato in prognosi riservata Eitan, il bambino di 5 anni, unico sopravvissuto dell’incidente avvenuto ieri sulla funivia di Stresa.

Amit e lo "sguardo buono di chi donava sicurezza"

«Non sarà una mattina come le altre. Perché non ci sarà il tuo sorriso rassicurante all’ingresso della scuola Amit, ad accogliere noi e tutti i bambini e bambine. Lo facevi tutti i giorni, all’entrata e all’uscita, con quello sguardo buono di chi donava sicurezza. Perché tu, sempre vestito elegante, davi sicurezza agli altri». Così Daniele Marzano, sui social del suo blog 'Guida senza patentè, ricorda Amit Biran, morto insieme alla moglie, al figlio Tom, ai due nonni di lei, e agli altri passeggeri presenti sulla cabina della funivia crollata ieri. Incidente in cui l’unico sopravvissuto è l’altro figlio di Amit, Eitan. Daniele e sua moglie, genitori di tre bambini, incrociavano Amit - racconta il blogger - tutti i giorni, all’entrata e all’uscita da scuola dei figli. «Certamente - prosegue il lungo post, con centinaia di commenti addolorati e di cordoglio e sostegno a distanza per il piccolo Eitan - donavi sicurezza anche alla tua famiglia, a tua moglie Tal e ai tuoi due figli. Non si può morire su una funivia mentre si fa una gita spensierata. Con i nonni che arrivano da Israele per godersi i nipotini».

«Non doveva andare così Amit e troppe persone che ti volevano bene - si legge ancora sulla pagina Facebook del blog dedicato all’essere genitori - non se ne fanno una ragione. Neppure noi. Non ha senso. Che la terra sia lieve a te, a tua moglie Tal, al piccolo Tom e anche ai suoi nonni volati in cielo. Che possiate donare forza da lassù ad Eitan l’unico sopravvissuto a questa tragedia senza senso. Lui piccolo scricciolo lotta in ospedale e non sa ancora quello che è successo. A 5 anni nessuno dovrebbe vivere una cosa così. A 5 anni nessuno dovrebbe piangere i propri cari. Non sarà solo perché c'è una comunità di persone che oggi piange e domani troverà la forza per aiutarlo. Lo faremo anche noi come si potrà. Perché siamo tutti una grande famiglia in questo mondo, uniti da uno straordinario ma a volte ignobile destino». «Questa mattina a scuola si sentiva che c'era un clima dimesso, so che in tanti - racconta Daniele - si stanno organizzando e attivando per dare una mano alla famiglia, così come i tanti che hanno letto il post e mi chiedono come aiutare».

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