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Vertice Nato, Draghi: "Alleanza forte". Le tensioni con la Cina e il "nodo" Russia

Primo vertice della Nato del dopo Trump, pochi giorni prima dell’incontro con Putin a Ginevra

EPA/STEPHANIE LECOCQ / POOL

Primo vertice della Nato del dopo Trump, pochi giorni prima dell’incontro con Putin a Ginevra. A Carbis Bay si parla molto della Cina e diritti umani violati. La posizione definita nel vertice, assicura Draghi, «riflette la nostra» e l’ Italia «rivedrà la posizione sulla Via della Seta», mentre Biden ribadisce di non volere un conflitto, ma che Pechino deve agire con maggiore responsabilità. «Oggi apriamo un nuovo capitolo nelle relazioni transatlantiche». Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nel doorstep al quartier generale Nato di Bruxelles. «La nostra alleanza Nato è più forte che mai. Oggi mi unirò ai nostri 29 alleati per discutere la nostra difesa collettiva, compresa quella dall’aggressione russa, le sfide strategiche della Cina, le maligne attività cibernetiche , il terrorismo e il cambiamento climatico": lo ha twittato Joe Biden nel corso del summit Nato a Bruxelles.

Le tensioni con la Cina

La Cina intanto liquida il G7 dicendo che «un piccolo gruppo non decide per il mondo», poi lo accusa di «manipolazione politica» e di «interferenza» nei propri "affari interni», alle quali Pechino si opporrà «fermamente». La Cina «non condivide i nostri stessi valori» di democrazia e diritto. Lo sottolinea il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nel doorstep con la stampa al  summit dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles. Sul tavolo, spiega Stoltenberg, ci sarà anche il dossier Pechino. Siamo sempre più confrontati con minacce cyber e ibride, comprese le campagne di disinformazione, e l’uso dannoso di tecnologie emergenti sempre più sofisticate. I rapidi progressi nel campo dello spazio stanno influenzando la nostra sicurezza. La più grande responsabilità dell’Alleanza è proteggere e difendere i nostri territori e le nostre popolazioni dagli attacchi e affronteremo tutte le minacce e le sfide che influiscono sulla sicurezza euro-atlantica». Si legge nella dichiarazione finale dei leader Nato. Tra le minacce anche «i cambiamenti climatici», che hanno un impatto sulla sicurezza dell’Alleanza.  «La Cina sta cooperando militarmente con la Russia, anche attraverso la partecipazione ad esercitazioni russe nell’area euro-atlantica» si legge nella dichiarazione finale del summit della Nato, in cui si elencano numerose preoccupazioni che derivano dalla politica cinese, compresa l’espansione sul nucleare.

Il gelo con la Russia

Il dossier Russia, sottolinea Stoltenberg, è tra i temi al centro del vertice. «Oggi apriamo un nuovo capitolo nelle relazioni transatlantiche» ha detto ancora il segretario Jens Stoltenberg nel doorstep di Bruxelles. «Le nostre relazioni sono al punto più basso dalla fine della Guerra fredda, a causa delle azioni aggressive della Russia», spiega Stoltenberg rimarcando come la Nato non abbandonerà la via del dialogo. «Il dialogo non è segno di debolezza, ma di forza», sottolinea.

Il nodo Turchia

«La Turchia è in prima linea per combattere il terrorismo, dentro e fuori le nostre frontiere. Ma purtroppo non abbiamo visto il sostegno e la solidarietà che speravamo di avere dai nostri alleati. Abbiamo» piuttosto "testimoniato che la cerchia di leader terroristici è stata sostenuta in ogni modo possibile, come fossero attori legittimi». Così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un videomessaggio al forum del German Marshall Fund, a margine del vertice Nato. Erdogan ha spiegato che la Turchia agisce come un "alleato affidabile», ed ha salutato in modo positivo la "rivitalizzazione dei canali di dialogo con la Grecia».

Il discorso di Mario Draghi

«Questo summit è una continuazione del G7, fa parte del processo di ricostruzione e della riaffermazione delle alleanze fondamentali degli Usa che erano state come dire indebolite dalla precedente amministrazione». La deterrenza e la posizione di difesa della Nato devono essere attuate attraverso un approccio di ampio spettro. Dovremmo guardare a tutte le direzioni strategiche, dalla regione indo-pacifica a un focus costante sull'instabilità della regione mediterranea» ha detto il premier Mario Draghi intervenendo a Bruxelles. «L'Italia si impegna a contribuire ancora alla deterrenza e alla strategia di difesa dell’Alleanza nonché alle operazioni e missioni della Nato e a contribuire alle nostre spese per la difesa nazionale, come ha sempre fatto». «L'Italia sostiene pienamente le decisioni di avviare - attraverso la Nato 2030 - un processo di ulteriore adattamento per il prossimo decennio e di aggiornamento del Concetto Strategico 2010, basato sui tre compiti fondamentali: difesa collettiva, gestione delle crisi, cooperazione in materia di sicurezza», ha sottolineato il capo del governo italiano. «L'Italia non dimentica chi in questi anni in Afghanistan ha collaborato con i nostri militari». Questo il commento del ministro della Difesa Lorenzo Guerini all’arrivo in Italia del primo aereo con a bordo 82 tra collaboratori civili afgani e relative famiglie, atterrato questa mattina presso l’aeroporto di Fiumicino. Con il ritiro dei militari della missione Nato Resolute Support, infatti, i collaboratori potrebbero essere esposti al rischio di ritorsioni da parte dei Talebani.

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