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Usa, non si arresta la pandemia. Ora arriva la variante Lambda

Non si arresta la pandemia di nuovo coronavirus negli Stati Uniti, dove si vanno diffondendo le infezioni causate dalla variante Lambda scoperta in Perù, con gli esperti che ricordano come la trasmissione tra i non vaccinati favorisca la mutazione del virus in forme sempre più contagiose. Lo riferisce la Cnn, citando diversi studiosi. Il primo caso di variante Lambda era stata rilevata il mese scorso in Texas, allo Houston Methodist Hospital e da allora il sequenziamento genomico ha identificato 1.060 contagi ad essa riconducibili, secondo l’iniziativa indipendente di condivisione dei dati Gisaid.

Sebbene questo numero sia ben lontano da quelli attribuiti alla variante Delta, che rappresenta circa l’83% dei nuovi casi negli Stati Uniti, gli esperti di malattie infettive hanno affermato che la variante Lambda è una di quelle più sotto osservazione. La variante Lambda è stata identificata per la prima volta in Perù a dicembre. «Presenta mutazioni preoccupanti - osserva Preeti Malani, direttore sanitario nella divisione delle malattie infettive presso l’Università del Michigan ad Ann Arbor - ma questa variante rimane piuttosto rara negli Stati Uniti nonostante sia in circolazione da diversi mesi».

«È difficile sapere con certezza quanto sia trasmissibile la Lambda e quanto bene ne proteggano i vaccini. Finora, sembra che la Lambda sia più trasmissibile del virus SARS-CoV-2 originale», che è simile a Delta e ad altre varianti, secondo un esperto della Infectious Diseases Society of America. «Per fortuna gli studi suggeriscono che i vaccini attualmente disponibili rimangono efficaci - puntualizza Malani - . Abbiamo appreso durante la pandemia che le cose possono cambiare rapidamente, quindi controllare la diffusione del Covid-19 in generale aiuterà a gestire la Lambda». «Finché ci sarà una diffusione incontrollata di SARS-CoV-2, vedremo più varianti in futuro. L’unica via d’uscita è una vaccinazione diffusa per controllare la diffusione e prevenire ulteriori mutazioni. Di fatto - conclude - c'è una sorta di gara tra l’aumento della copertura vaccinale e lo sviluppo di nuove varianti meno reattive alle contromisure». (ANSA).

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