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Afghanistan, spari sulla folla: 4 morti ad Asadabad. Madri lanciano i figli oltre il filo spinato

Violenze nelle città di Asadabad e Jalalabad. Ci sarebbero almeno otto feriti. Le giocatrici di Herat sono scappate in Iran, ma non si hanno notizie di sei ragazze

E’ salito ad almeno quattro il bilancio dei morti ad Asadabad - nell’est dell’Afghanistan, vicino al confine con il Pakistan - dove i talebani hanno sparato questa mattina contro la gente durante le celebrazioni annuali dell’indipendenza del Paese. Lo riporta il quotidiano online The National. Non è chiaro ancora se i decessi siano stati provocati dai proiettili dei fondamentalisti o dal fuggi fuggi causato dagli spari.
Almeno altre otto sono rimaste ferite sempre ad Asadabad: lo riporta Al Jazeera, che cita testimoni oculari secondo i quali i talebani avrebbero sparato quando una persona tra la folla ha accoltellato un loro combattente.
Altre due persone, un uomo e un ragazzo, sono rimaste ferite anche a Jalalabad (est dell’Afghanistan), sempre secondo Al Jazeera, riferendo inoltre che a Khost (sud) i fondamentalisti hanno imposto il coprifuoco per impedire alla popolazione di protestare contro di loro.

Non è chiaro, secondo i testimoni, se le vittime siano state colpite dal fuoco dei talebani o siano morte in seguito al fuggi fuggi provocato dagli spari. L’episodio segue l’uccisione di tre persone ieri da parte dei fondamentalisti a Jalalabad, un centinaio di chilometri a sud di Asadabad, in simili circostanze.

Sportive in fuga

Quindici calciatrici afgane della squadra di Herat, formazione campione di Afghanistan, sarebbero scappate in Iran ma di altre sei non ci sono notizie. Lo si apprende a Firenze da ong Cospe, che nei suoi progetti ha cooperato con quella squadra di calcio. «Appena era chiara la rapida avanzata dei talebani molte sono fuggite e pare che ce l'abbiano fatta ad arrivare in Iran - dice Silvia Ricchieri, cooperante per anni in Afghanistan -. Sono giovani e nubili, per loro il rischio di violenze e ritorsioni dai talebani è altissimo. Purtroppo di sei non abbiamo notizie e neanche del loro allenatore. Siamo molto preoccupati».

In aeroporto

Donne afghane disperate, impossibilitate ad entrare all’aeroporto di Kabul da dove partono i voli per evacuare stranieri e locali, hanno gettato i loro bambini oltre le barriere di filo spinato chiedendo ai soldati britannici di metterli in salvo. Lo riporta l’emittente inglese Sky News, citando un ufficiale dell’esercito di Londra allo scalo della capitale afghana.
«E' terribile, alcune gettavano i loro bambini ai militari chiedendo di prenderli, alcuni sono caduti sul filo spinato», ha raccontato il funzionario, aggiungendo che i soldati britannici sono molto provati. «Ieri notte piangevano tutti», ha detto.
In seguito alla notizia, è intervenuto il segretario alla Difesa britannico, Ben Wallace, il quale ha spiegato che «nessun bambino non accompagnato sarà portato fuori dall’Afghanistan» perché il governo «non può prendersi in carico un minore solo».

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