La custodia cautelare in carcere per Patrick Zaki è stata rinnovata di altri 45 giorni. Lo ha comunicato all’ANSA una legale dello studente egiziano dell’Università di Bologna, Hoda Nasrallah. «45 giorni», «è ufficiale», ha scritto in messaggi la legale lasciando intendere che, prima della chiusura degli uffici della Procura, è riuscita a farsi dare da cancellieri la notifica dell’esito dell’udienza svoltasi ieri.
Nessun interrogatorio
«Ieri non c'è stato alcun interrogatorio, ma solo un rinnovo della detenzione. L’ultimo interrogatorio era avvenuto il 13 luglio, che peraltro era stato il primo dal suo arresto nel febbraio 2020, ma da allora non è stato più interrogato": riferendosi a Patrick Zaki, lo ha scritto in messaggi all’ANSA Lobna Darwish, una rappresentante di «Eipr», la ong per la difesa dei diritti umani e civili per cui era ricercatore lo studente egiziano dell’università di Bologna in custodia cautelare in Egitto da oltre un anno mezzo. «Ancora non sappiamo a cosa mirasse quell'interrogatorio, ma temiamo che fosse un modo per prolungare, ancora di più, la sua detenzione e la sua sofferenza», si è limitata ad aggiungere Darwish commentando informazioni circolate ieri circa «indagini" oggetto dell’udienza svoltasi in quelle ore.
Amnesty International
«Rinnovo la richiesta al governo italiano di esprimere condanna per il grave accanimento nei confronti di Patrick e di usare questi altri 45 giorni per fare finalmente tutte le pressioni necessarie». Lo dice all’ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. «Quanto fatto finora - aggiunge - mandare osservatori alle udienze, che peraltro neanche vengono fatti entrare, non serve a niente. I parlamentari che hanno votato alla Camera e al Senato per la cittadinanza italiana a Patrick incalzino il governo Draghi, dato che è il governo che sostengono, ad agire».