Martedì 24 Dicembre 2024

Scoperto in Indonesia il Dna di una donna di 7300 anni fa

Scoperto in un’isola dell’Indonesia il Dna integro di una giovane donna ribattezzata Bessé vissuta 7300 anni fa, sono i primi resti umani dell’antica e misteriosa cultura Toleana. Gli studi sui resti, coordinati dal Max Planck Institute e l’università australiana Griffith e pubblicati su Nature, hanno evidenziato legami genetici sorprendenti sia con i cosiddetti Devoniani che con gli aborigeni australiani aggiungendo così nuovi tasselli per la ricostruzione delle antiche migrazioni umane. I resti erano stati portati alla luce nel 2015 all’interno nella grotta di Leang Panninge sulla grande isola Sulawesi in cui sono stati trovati negli anni molte testimonianze di una antica e poco conosciuta popolazione di cacciatori raccoglitori a cui si devono anche alcune delle più antiche rappresentazioni pittoriche mai scoperte. «E' la prima volta che si trova Dna umano antico in questa regione», ha spiegato Adam Brumm, dell’università Griffith. Temperature e umidità sono infatti elementi che portano a una rapida degradazione di tutte le molecole organiche ma grazie a nuove sofisticate tecniche i ricercatori sono comunque riusciti a leggere i filamenti genetici e ricostruire le origini di Bessé e identificare le parentele con gli altri gruppi umani. I risultati mostrano forti legami con i primi umani moderni che si erano diffusi in Oceania dall’Eurasia già circa 40mila anni prima e, così come negli indigeni australiani, sono emerse tracce di Dna Denisoviano, un gruppo umano arcaico. «Il fatto che i loro geni si trovino nei cacciatori-raccoglitori di Leang Panninge supporta la nostra precedente ipotesi che i Denisova occupassero un’area geografica molto più ampia», ha detto Johannes Krause, del Max Planck Institute. A sorprendere i ricercatori è invece la presenza di genoma legato ad alcune popolazioni asiatiche: «una sorpresa perché sappiamo che la diffusione umana dall’Asia in questa regione è avvenuta molto più tardi, solo 3.500 anni fa», ha aggiunto Krause. «Questo nuovo pezzo del puzzle genetico di Leang Panninge - ha concluso Posth - dimostra quanto poco sappiamo della storia genetica degli esseri umani moderni nel sud-est asiatico».

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