«Mia madre mi ha detto poco fa in videochiamata che da qualche minuto sta "grandinando troppo", un linguaggio in codice per dire che sono in corso i bombardamenti iniziati ieri notte». A riferirlo all’AGI è Nataliya Dychenko, vicepresidente dell’associazione Italia- Ucraina che ha la sua sede vicino a Buscate, vicino a Milano.
Dychenko vive e lavora a Reggio Emilia, sua madre e altri familiari stanno a Popasnya, un villaggio a pochi chilometri dall’asilo di Stanytsia Luhanska, nel Donbass, colpito ieri durante un bombardamento. «Da anni in quella zona ci sono bombardamenti - spiega Dychenko -. Mia mamma è preoccupata, certo, ma nella videochiamata l’ho vista anche sorridere. Sono abituati a questa situazione». Le autorità ucraine danno le colpe ai separatisti russi mentre i russi puntano il dito contro gli ucraini per questa continua tensione. Il linguaggio in codice, aggiunge la vicepresidente, «viene utilizzato perchè si ha paura di essere individuati e di correre dei rischi».
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