Una «Legione internazionale» di volontari pronti a combattere al fianco delle forze ucraine contro l’invasione russa. E’ la chiamata fatta dal presidente Volodymyr Zelensky ai cittadini di tutto il mondo, che può ricordare il precedente storico delle brigate internazionali create durante la Guerra civile spagnola.
Sono già stati organizzati punti di reclutamento presso le ambasciate ucraine e fra le prime ad attivarsi c'è stata quella in Israele, Paese con molti cittadini originari dell’Ucraina come del resto della Russia, e che fra l’altro si è offerto di fare da mediatore per arrivare a una tregua fra le due parti in guerra. Fra i volontari più richiesti ci sono quelli con una precedente esperienza militare. Il regolamento delle forze armate ucraine introdotto nel 2016 già prevede la possibilità di un arruolamento di personale straniero «secondo un contratto su base volontaria».
E una prima risposta "ufficiale" in merito è arrivata dalla Gran Bretagna, fra i Paesi occidentali più vicini a Kiev in termini di sostegno e appoggio in questo momento di estrema difficoltà. E’ stata la ministra degli Esteri, Liz Truss, a dare il suo via libera ai «volontari britannici» che vogliono combattere a fianco degli ucraini contro le truppe russe. «Questo è qualcosa su cui le persone possono prendere le proprie decisioni - ha detto Truss - il popolo ucraino sta lottando per la libertà e la democrazia, non solo per l’Ucraina ma per l’intera Europa».
Per sottolineare poi che «se le persone vogliono intraprendere quella lotta, le sosterrei nel farlo». In questo ambito nel Regno Unito (come in altri Paesi europei) c'è più di un precedente e molto più vicino ai nostri tempi rispetto all’impegno in Spagna di Orwell nei lontani anni Trenta. Sono stati numerosi i volontari britannici che si erano uniti ai guerriglieri curdi che contrastavano l’Isis in Siria. Fra loro anche un caduto diventato 'eroè, l’ex royal marine Konstandinos Erik Scurfield, 25enne di Barnsley, Inghilterra centrale, un «volontario martire», come lo aveva definito nel marzo 2015 l’Ypg, al quale si era aggregato. Questi reduci, però, una volta tornati in patria avevano affrontato accuse di terrorismo per essersi uniti a milizie. Appare diverso il caso dei volontari inquadrati all’interno dell’esercito ucraino: cittadini britannici (molti ex militari), ma anche di Bielorussia, Azerbaigian, Svezia e altri Paesi hanno già combattuto fra le forze di Kiev nella regione separatista filo-russa del Donbass.
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