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Guerra in Ucraina: Anonymous hackera i satelliti spia russi

Roscosmos blocca lancio di quelli OnWeb per internet

La guerra in Ucraina lambisce anche lo spazio ed è battaglia sui satelliti: dopo essere stata colpita dall’attacco hacker di un gruppo vicino ad Anonymous, l'agenzia spaziale russa Roscosmos ha smentito di aver perso il controllo dei propri satelliti; nel frattempo ha "congelatO" il lancio di 36 satelliti della costellazione OneWeb per le connessioni internet, previsto con un razzo Soyuz, chiedendo l'uscita del governo britannico dall’azienda anglo-indiana e garanzie sull'uso non bellico dei satelliti. A colpire il centro di controllo spaziale russo sarebbe stato il gruppo di hacker "NB65", affiliato ad Anonymous, che ha rivendicato l’attacco con un tweet dicendo: «la Russia non ha più il controllo sui propri satelliti-spia».

Poco dopo è però arrivata la smentita da parte di Roscosmos, secondo la quale l'attacco era stato bloccato dal sistema automatico di protezione. In un’intervista a Russia24, il direttore generale Dmitry Rogozin ha rilevato che gli attacchi alle infrastrutture spaziali possono essere considerati motivi di guerra. Poche ore più tardi è emerso il caso del lancio dei satelliti OneWeb, programma spaziale dell’omonima azienda anglo-indiana per offrire connessioni internet dallo spazio. 36 nuovi satelliti che già da settimane avevano raggiunto il suolo russo e che da precedenti accordi avrebbero dovuto essere lanciati dal Cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, da un razzo Soyuz.

Tutte le fasi finali della campagna di lancio, che avrebbe dovuto concludersi il 4 marzo, sono state le protagoniste di molti degli ultimi tweet dell’agenzia Roscosmos e nell’intervista a Russia 24, in risposta all’attacco hacker, Rogozin ha dichiarato lo stop al lancio di OneWeb. L’agenzia spaziale russa ha quindi posto due condizioni: ottenere garanzie sul non utilizzo militare dei satelliti e il ritiro del governo britannico dall’azionariato di OneWeb, nel quale era entrato nel 2020 per salvare l’azienda dalla bancarotta e di cui detiene oggi il 42% delle quote. Parallelamente allo scontro sui satelliti OneWeb, Roscosmos ha annunciato che un primo gruppo di tecnici russi ha lasciato il Centro spaziale europeo in Guyana Francese. La Nasa invece a margine del lancio del satellite meteo Goes-t ha detto che proseguirà a utilizzare gli Atlas V, razzi i cui motori del primo stadio sono di fabbricazione russa, anche senza il supporto del personale finora messo a disposizione da Roscosmos. L’agenzia spaziale americana ha aggiunto che continuerà a utilizzare i motori ancora in suo possesso, prima di sostituirli con nuovi propulsori.

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