Tanya aveva sei anni. Gli ultimi minuti della sua brevissima vita li ha passati «sola, spaventata, debole e assetata». E’ il sindaco della città assediata di Mariupol, Vadym Boychenko, a raccontare la storia di questa bambina, che può essere oggi tragicamente la storia di decine di bimbi in Ucraina, tra quelli che restano intrappolati nelle città e nei villaggi sotto il fuoco russo, e quelli che fuggono dalle bombe nella speranza di sfuggire alla morte. Alcuni ci riescono.
Per Tanya non è stato così: il suo corpo è stato estratto dalle macerie di un condominio distrutto. E’ morta disidratata. "La sua mamma è stata uccisa. Non sappiamo per quanto tempo la piccola aveva lottato per sopravvivere. Non possiamo immaginare quanta sofferenza abbia dovuto sopportare». Negli ultimi attimi della sua vita era sola, debole, spaventata, assetata», ha detto Boychenko stando alla Bbc. Tanya e la sua storia erano state menzionate anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Gli invasori russi hanno cinicamente lasciato la città di mezzo milione di abitanti senza acqua, elettricità, riscaldamento e linee di comunicazione.
Tutte le strade verso la città sono bloccate. Tutti gli sforzi per portare cibo e medicine ai residenti sono fermati dall’esercito russo», ha rimarcato il sindaco, ribadendo il suo appello all’Occidente a fare di più, compresa l’istituzione di un a no fly zone. Un’opzione che da più parti è stata finora esclusa ma su cui Boychenko insiste: «Non ci riporterà la nostra Tanya, ma salverà la vita a migliaia di altri bambini in Ucraina». (ANSA).
Caricamento commenti
Commenta la notizia