Mercoledì 25 Dicembre 2024

Cosa significa pogrom, ecco a cosa fa riferimentio Putin nell'accusa all'Occidente

«L'impero occidentale delle bugie ha molte risorse ma non batterà giustizia e verità». Vladimir Putin appare all’ora di pranzo sulle agenzie ufficiali russe in un diluvio di dichiarazioni in stile sovietico tutte tese a motivare i cittadini nel sostegno alla guerra contro l’Ucraina. Slogan che in un’enfasi retorica si espandono in un attacco a tutto tondo allo stile di vita occidentale. Lo zar però, nelle pieghe della sua realtà parallela, ammette che l’economia russa deve riconvertirsi e che i cittadini devono aspettarsi una crescita dell’inflazione, difficoltà nei salari ed un aumento della disoccupazione. Questi sono gli unici passaggi concreti del ragionamento presidenziale - visto che contemporaneamente l’agenzia di rating Fitch annunciava che il pagamento dei bond russi in rubli costituisce di fatto un default - sviluppato attraverso un lungo intervento ad una non meglio precisata riunione dei responsabili governativi del settore economico. Per il resto Vladimir Putin si spinge fino a definire le sanzioni dell’Occidente contro la Russia come i «pogrom» con i quali si perseguitavano le minoranze religiose e in particolare gli ebrei a cavallo tra Ottocento e Novecento. Evidentemente le sanzioni pungono e Putin ha bisogno di tranquillizzare la popolazione invertendo l’ordine dei fattori: "Si ritorceranno contro gli americani e gli europei», avverte. E poi almanacca le consuete formule contro l’impero del male, «il mito dell’occidente» e il suo sistema di welfare basato sullo sfruttamento selvaggio del pianeta. Mito, sottolinea, che si sta "sgretolando». Anzi, aggiunge, «l'intero pianeta dovrà pagare un prezzo per le ambizioni dell’occidente, per i loro tentativi di mantenere il dominio esclusivo ad ogni costo». Putin non parla mai di autarchia di guerra ma la evoca assicurando all’opinione pubblica che alzerà i salari minimi, gli stipendi dei dipendenti pubblici ed ogni tipo di bonus. E poi non manca un appello al mondo del business russo affinché impari dalla «lezione» e cioè che «non c'è niente di meglio che investire nel proprio Paese». Per il resto niente di nuovo: «l'operazione militare speciale procede con successo secondo i piani e sarà terminata"; non c'era «altra scelta» per garantire la sicurezza della Russia; a subire «un genocidio» è stata la popolazione del Donbass; il piano occidentale che ha lanciato una «blitzkrieg» (guerra lampo) economica contro la Russia «è fallito; «non permetteremo che l’Ucraina sia usata come base per azioni aggressive contro la Russia».

Cosa significa pogrom

Pogrom - si legge sull'Enciclopedia dell'Olocausto - è un termine russo che significa “demolire o distruggere con atti violenti". "La connotazione storica del termine si riferisce alle violente aggressioni contro gli Ebrei da parte delle popolazioni locali, avvenute nell’Impero Russo e in altre parti del mondo. Si pensa che il primo di questi attacchi ad essere chiamato pogrom sia stato il tumulto scoppiato contro gli Ebrei ad Odessa nel 1821. Successivamente, il termine "pogrom" divenne d'uso comune con i numerosi disordini anti-ebraici che scossero l'Ucraina a la Russia meridionale tra il 1881 e il 1884, a seguito dell'assassinio dello zar Alessandro II. In Germania e nell'Europa dell'est, durante il periodo dell'Olocausto, così come già durante l'epoca zarista, al tradizionale risentimento verso gli Ebrei dovuto all'antisemitismo religioso, si aggiunsero ragioni economiche, sociali e politiche che vennero usate come pretesto per i pogrom". "I partecipanti ai pogrom - si legge ancora sul sito che ricorda la Shoah - erano organizzati a livello locale, qualche volta con l'incoraggiamento dei governi e della polizia. Coloro che vi partecipavano violentavano e uccidevano gli Ebrei, saccheggiando poi le loro proprietà. Tra il 1918 e il 1920, durante la guerra civile che seguì la Rivoluzione Bolscevica del 1917, nazionalisti ucraini, funzionari polacchi e soldati dell'Armata Rossa parteciparono ad azioni molto simili ai pogrom nella Bielorussia occidentale e nella provincia polacca della Galizia (oggi Ucraina occidentale), uccidendo decine di migliaia di Ebrei".

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