L'invasione russa in Ucraina in queste ore ha dei "reporter" sul campo: gli utenti dei social che raccontano il dolore e la paura dei cittadini sotto le bombe. «Sono sicura che morirò presto. È questione di giorni. In questa città tutti aspettano costantemente la morte. Vorrei solo che non fosse così spaventosa». E’ la testimonianza su Facebook di una cittadina di Mariupol, Nadezda Sukhorukova, rilanciata su twitter dalla giornalista ucraina del Kiev Indipendent Anastasiia Lapatina. Nadezda Sukhorukova fa dei suoi post una sorta di diario di guerra, un racconto dalla città portuale martoriata dall’invasione russa.
Racconta di «cadaveri messi sui balconi, di un silenzio da cimitero dappertutto, di una città che ora borbotta nei sotterranei». Rifugi e cantine dove la gente trova rifugio ma «ormai senza cibo, nè acqua, nè medicine». Solo ieri Nadezda è riuscita a fuggire da Mariupol attraverso uno dei corridoi uamnitari, quello verso Mangush.
Caricamento commenti
Commenta la notizia