Una portavoce di Roman Abramovich ha confermato il sospetto avvelenamento patito a inizio marzo dall’oligarca russo a margine di uno dei primi incontri negoziali fra le delegazioni di Mosca e di Kiev sulla guerra in corso in Ucraina. Lo riportano la Bbc e altri media del Regno Unito, dove Abramovich - che ha anche la cittadinanza israeliana e che è al momento colpito dalle sanzioni britanniche e da quelle dell’Ue, ma non dagli Usa - è stato a lungo residente, in veste fra l’altro di patron della squadra di calcio del Chelsea. La rivelazione era stata anticipata dal Wall Street Journal e poi dal sito Bellingca. A essere avvelenati sarebbero stati Roman Abramovich e altri due negoziatori ucraini. Occhi rossi, lacrimazione e desquamazione costante e dolorosa della pelle del viso e delle mani: questi i sintiomi. Il dolore si sarebbe comunque attenuato già la mattina dopo prima di svanire nelle settimane successive ma questi sintomi potrebbero essere stati il risultato di un avvelenamento intenzionale con un’arma chimica.
L'Ucraina smentisce
Il consigliere della presidenza e capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak smentisce le accuse di avvelenamento dei negoziatori ucraini da parte russa riferite dal Wall Street Journal. Lo riporta The Kyiv Independent citando Hromadske. Si tratta di una «speculazione», ha detto Podolyak aggiungendo che tutti i negoziatori ucraini «lavorano come al solito».