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Russia: dopo Polonia e Bulgaria stop alle forniture di gas ad altri paesi Ue

L’interruzione delle forniture di gas naturale a Polonia e Bulgaria per il loro rifiuto di pagare in rubli è il risultato di azioni ostili nei confronti della Russia. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.

La Russia minaccia di bloccare il gas anche verso altri Paesi oltre la Polonia e la Bulgaria se le forniture non saranno pagate in rubli. «Se qualcuno rifiuta di pagare con il nuovo sistema, sarà attuato il decreto del presidente russo», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo quanto riferisce l’Interfax.

Quanto gas importa l'Ue dalla Russia?

L’Europa è fortemente dipendente dalla Russia per il suo gas. Ma a quanto ammonta questa dipendenza?Nel 2021 l’Ue ha importato il 45% del gas dalla Russia. Ovvero oltre 380 milioni di metri cubi (mcm) al giorno tramite gasdotto, per un totale di circa 140 miliardi di metri cubi all’anno, secondo l’Iea. Altri 15 miliardi di metri cubi sono stati consegnati sotto forma di gas naturale liquefatto (gnl).
Una volta bloccato l’import da Mosca, la difficoltà principale per l’Europa sarà quella di armonizzare le politiche (e le dipendenze) energetiche europee che sono allo stato differenti e scollegate le une dalle altre. E oggi dopo lo stop ufficiale delle forniture di Gazprom a Polonia e Bulgaria il prezzo del gas naturale in Europa è schizzato del 16% a 119,75 euro per megawattora, per poi ripiegare al +4% sopra i 106 euro. Considerando che la settimana scorsa i prezzi si stavano stabilizzando sotto quora 100 euro.

La situazione più critica, oltre ad alcuni paesi dell’Est, è quella della Germania

La situazione più critica in Europa, oltre ad alcuni paesi dell’Est, è quella della Germania che nel 2020 importava dalla Russia circa il 65% del gas (dati Iea) pari a 42,6 miliardi di metri cubi, seguita dall’Italia con 29,2 miliardi di metri cubi. La dipendenza energetica tedesca nei confronti della Russia è peggiorata dall’11 marzo del 2011, data dell’incidente nella centrale nucleare giapponese di Fukushima. A seguito dell’evento, Berlino ha deciso di uscire dal nucleare, incrementare l’import di gas dalla Russia con il Nord Stream 2 e puntare forte sull'eolico offshore. A fine anno il paese avrebbe dovuto spegnere le ultime tre centrali nucleari in funzione (erano 8 nel 2011) ma il governo sta seriamente valutando di lasciarle accese.

L'Italia secondo paese Ue maggiormente dipendente dal gas di Mosca

Il secondo paese europeo maggiormente dipendente dal gas di Mosca è l’Italia, che importa il 38% del gas che consuma pari a circa 29 miliardi di mc. La dipendenza è aumentata negli anni se si pensa che nel 2012 la percentuale era intorno al 30%. La produzione nazionale è scesa ai minimi, circa 3 miliardi di metri cubo ma il governo ha intenzione di aumentarla dai giacimenti in funzione (senza nuove trivellazioni). L’Italia importa il 95% del gas che consuma (circa 72 mld di mc). Ma nelle ultime settimane il Governo italiano ha stretto accordi per aumentare le importazioni di gas con Algeria, Egitto, Repubblica del Congo, Angola.
Austria, Ungheria, Slovenia e Slovacchia ottengono circa il 60% del loro gas naturale dalla Russia.

Ue, in corso consultazioni sul gas con i governi

A Bruxelles sono in corso "contatti a molti livelli» sulla decisione di Mosca di sospendere i flussi di gas verso l’Europa, con la chiusura dei rubinetti a Polonia e Bulgaria. Lo fa sapere una portavoce Ue riferendo di una «consultazione continua» tra Bruxelles e i governi europei anche «a livello bilaterale». La questione «è una priorità per noi sia a livello della presidente della Commissione europea che ad altri livelli», spiega la portavoce, aggiungendo che in giornata saranno diffuse ulteriori comunicazioni.

 

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