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Inferno Ucraina, a Zaporizhzhia 40 razzi vicino alla centrale nucleare. La Russia distrugge munizioni Nato

Sono state danneggiate case, edifici, condutture e reti elettriche. Due persone sono rimaste ferite, una delle quali, un uomo di 64 anni, è in ospedale con ferite gravi

Un arsenale con 45 tonnellate di munizioni che l’esercito ucraino aveva ricevuto dai Paesi membri della Nato è stato distrutto dalle forze russe nella regione ucraina di Mykolaiv (sud): lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta Interfax.

«Questa notte circa 60 razzi di tipo 'Grad’ sono caduti sugli insediamenti costieri tra Nikopol e Zaporizhzhia, 40 dei quali sul villaggio di Marhanets», sulla sponda nord del fiume Dnipro, a soli 10 km dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia sulla sponda sud. Lo ha reso noto su Telegram Yevhen Yevtushenko, il capo dell’amministrazione militare del distretto della vicina Nikopol. «Sono state danneggiate case, edifici, condutture e reti elettriche. Due persone sono rimaste ferite, una delle quali, un uomo di 64 anni, è in ospedale con ferite gravi», ha aggiunto Yevtushenko.

Le forze russe che al momento stazionano a Energograd, sito della centrale nucleare di Zaporizhzhia, sarebbero guidate da Vadym Klymenko, un ufficiale dell’esercito russo di origini ucraine e nato a pochi chilometri dalla centrale, nel villaggio di Prosyana, distretto di Pokrovske. A riportarlo è il capo dell’amministrazione militare della regione di Odessa, Serhiy Bratchuk, sul suo canale Telegram assieme alla minaccia «i partigiani hanno già pronto un pacco per te».

Stando alle informazioni diffuse dall’intelligence ucraina Klymenko sarebbe al momento alla guida dell’unità militare 09332 con base a Gudauta, in Abkhazia. L’ufficiale si sarebbe arruolato nell’esercito russo già nel 1999 distinguendosi nella guerra in Cecenia ed ottenendo il titolo di «Eroe della Russia».

Intanto un funzionario delle autorità di occupazione russe nella regione ucraina di Kherson (sud) è morto in seguito a un attentato: lo hanno reso noto oggi le autorità locali appoggiate da Mosca. La vittima, Vitaly Gura, era il vice capo del distretto di Kakhovka, una cittadina a circa 80 chilometri a est della città di Kherson.

«E' morto per le ferite riportate», ha scritto su Telegram la funzionaria locale Katerina Gubareva. Gura è stato attaccato in casa ieri mattina ed è morto in seguito alle ferite di arma da fuoco riportate, ha detto all’agenzia di stampa Tass una fonte dell’amministrazione filorussa. Dall’inizio dell’invasione vi sono stati diversi tentativi di assassinio contro funzionari delle regioni ucraine controllate dalla Russia.

Negli ultimi mesi Mosca ha preso il controllo di gran parte della regione di Kherson e di parte della vicina Zaporizhzhia, ed ha iniziato a introdurre il rublo come valuta e a distribuire passaporti russi. Con una controffensiva, l’esercito ucraino è riuscito a recuperare parti della regione di Kherson, ma non è ancora riuscito a superare le difese russe per raggiungere la città di Kherson.

Intanto quattro navi con prodotti alimentari ucraini, inclusa una con 6mila tonnellate di olio di semi di girasole destinate all’Italia, sono partite oggi da porti ucraini del Mar Nero nell’ambito di un accordo per sbloccare l'export via mare del Paese: lo hanno dichiarato funzionari ucraini e turchi, come riferisce il Guardian.

La nave diretta in Italia, a Monopoli, è la Mv Mustafa Necati. Le altre tre sono la Mv Glory, diretta a Istanbul con 66mila tonnellate di grano; la Mv Star Helena, diretta a Nantong/Machong (Cina) con 45mila tonnellate di farina; e la Mv Riva Wind, diretta a Iskenderun (Turchia) con 44mila tonnellate di grano. (ANSA). Ha un carico di 6mila tonnellate di olio di semi di girasole.

«Desidero salutare con soddisfazione la partenza dai porti dell’Ucraina delle prime navi cariche di cereali». Così il Papa all’Angelus. «Questo passo dimostra che è possibile dialogare e raggiungere risultati concreti che giovano a tutti», ha proseguito Francesco. "Pertanto tale avvenimento si presenta anche come un segno di speranza - ha aggiunto - e auspico di cuore che seguendo questa strada si possa mettere fine ai combattimenti e arrivare a una pace giusta e duratura»

 

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