L’Ucraina è pronta a colloqui di pace ma solo per una pace "vera, onesta e giusta": così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha concluso il suo intervento in collegamento video con l’assemblea generale dell’Onu a New York, dopo aver elencato e stigmatizzato i sette Paesi che si erano opposti alla possibilità di un suo collegamento virtuale, contro i 107 Paesi a favore. Quanto ai russi, ha detto, «parlano di colloqui ma annunciano la mobilitazione militare, parlando di colloqui ma annunciano referendum farsa». E dall'Europa non si fa attendere il sostegno: «E' chiaro che Putin sta cercando di distruggere l’Ucraina, sta cercando di distruggere l’intero Paese con diversi mezzi», ha sottolineato Borrell in una conferenza stampa al termine dell’incontro. Secondo il diplomatico spagnolo, le ultime mosse di Mosca mirano a minare il sostegno che l’Ucraina riceve dai suoi alleati e a minacciare la pace e la sicurezza internazionale «su una scala senza precedenti». «Ma questo non spezzerà la nostra unità nel sostenere l’Ucraina o il nostro ampio sostegno alla capacità dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità per tutto il tempo necessario», ha insistito. Per quanto riguarda le nuove sanzioni, Borrell ha spiegato che quanto concordato oggi è un accordo politico, data la natura informale dell’incontro, e che saranno necessarie decisioni formali per renderle concrete ed efficaci. Nella dichiarazione approvata oggi, i ministri degli Esteri europei hanno anche condannato i piani per organizzare referendum sull'annessione alla Russia nelle aree occupate dell’Ucraina e hanno chiarito che non ne riconosceranno mai i risultati. «L'Ue è ferma nel suo sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina e chiede alla Russia di ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue truppe e i suoi equipaggiamenti militari dall’intero territorio ucraino all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti», conclude il documento. I ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno condannato l’escalation del conflitto in Ucraina da parte della Russia e hanno concordato di preparare nuove sanzioni. Lo ha annunciato il capo della diplomazia della Ue, Josep Borrell, che ha spiegato che questo pacchetto di sanzioni interesserà nuovi settori dell’economia russa, tra cui quello tecnologico. I ministri degli Esteri, riuniti d’urgenza a New York, si sono inoltre impegnati a continuare a fornire armi a Kiev per tutto il tempo necessario in una dichiarazione adottata all’unanimità. La riunione è stata convocata a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato la mobilitazione parziale di 300.000 riservisti e ha minacciato di usare tutto il suo arsenale, comprese le armi nucleari.- Intanto il 25 settembre, data in cui si conoscerà la forza o la coalizione politica che guiderà l'Italia, si avvicina e gli Stati Uniti provano a mettere dei paletti: "Chiunque diventerà il nuovo primo ministro in Italia, il presidente americano dovrà parlarci subito e prendere le misure di quella persona e stabilire cosa questo significherà": lo ha riferito un alto dirigente della Casa Bianca parlando con i giornalisti a margine dell’assemblea generale dell’Onu. «Non crediamo che, a prescindere dall’esito del voto, l’Italia in qualche modo si sfilerà dalla coalizione occidentale dei Paesi che sostengono l’Ucraina.": lo ha riferito un alto dirigente della Casa Bianca ai giornalisti a margine dell’assemblea dell’Onu. «E pensiamo che neppure i nostri partner chiave in Europa lo pensino, anche se questo non significa che sarà esattamente lo stesso che con Draghi», ha aggiunto. «Ma - ha proseguito - pensiamo che questa narrativa "da fine del mondo" sulle elezioni italiane non corrisponda con le nostre aspettative di cosa accadrà». Intanto il presidente del Consiglio Mario Draghi, in nottata, è rientrato in Italia dopo la missione che lo ha portato a New York in occasione della 77esima assemblea generale delle Nazioni Unite. Il premier nel suo ultimo intervento in plenaria al Palazzo di Vetro ha ribadito il sostegno dell’Italia all’Ucraina - confermato anche in un breve saluto alla first lady ucraina Olena Zelenska. Prima di lasciare New York Draghi ha partecipato al ricevimento al museo di Scienze naturali a Central Paek offerto dal presidente Usa Joe Biden ai leader presenti all’Onu.