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Annie, 23enne con due vagine racconta il suo dramma: "Ma ho imparato ad amarmi così come sono"

Credit: Instagram @annieecharlotte

Una donna con due vagine, due uteri e due cervici ha imparato a poco a poco ad amare e ad accettare il proprio corpo dopo che le è stata diagnosticata una malattia rara durante l'adolescenza. Annie Charlotte, 23enne del Surrey (contea dell'Inghilterra sud-orientale), racconta in esclusiva al Mirror di avere scoperto il suo "didelfo" all'utero quando andò a farsi impiantare una spirale contraccettiva a 16 anni. Ciò significa che potrebbe concepire due bambini con due uomini diversi nello stesso momento. Ha anche due cicli mestruali  - che gestisce con la contraccezione - e dice che entrambe le vagine sono "completamente funzionanti".

 

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"Mi è stato detto - racconta Annie al Mirror - che avere figli sarebbe stato molto difficile e avrebbe comportato molte visite in ospedale e alla fine il parto pretermine con taglio cesareo, poiché il feto non avrebbe abbastanza spazio. Mi è stato anche detto che ci sarebbe stata la possibilità di più aborti spontanei".

Inizialmente, ha proseguito la 23enne, "non ho detto niente a nessuno e ho trovato difficile parlarne anche con mia madre". Poi, all'università, ha imparato ad aprirsi e ad accettare il suo corpo e ha persino usato la battuta "Ho due vagine" per rompere il ghiaccio!

Cos'è l'utero didelfo

da vitachenasce.org

L'utero didelfo è una malformazione molto rara. Non è da confondersi con l’utero “bicorne” perché nell’utero didelfo coesistono due uteri completamente distinti, cioè formati da due corni separati. Questi continuano in due colli che sboccano o in una vagina unica o più spesso (nel 75% dei casi) in una vagina doppia, formata cioè da un'unica cavità e divisa in tutta la sua lunghezza da un setto longitudinale. Talvolta sono doppie anche le tube e le ovaie. Come l'utero bicorne anche questo tipo di malformazione uterina non è causa di infertilità accertata, ma è causa dell'aumento dell’incidenza di aborti spontanei (20-35%) e di parti prematuri (15-30%).

A volte, chi presenta questa malformazione potrà riscontrare dolore nei rapporti sessuali a causa del setto (qualora presente) che divide la vagina.

La diagnosi viene fatta in genere durante le normali visite ginecologiche ma l’ecografia rende ancor più evidente ed obiettiva questa rara situazione. Generalmente non è necessaria una terapia chirurgica. Tuttavia è consigliabile intervenire, solo dopo il ripetersi di aborti spontanei, sempre che non sia in corso una gravidanza. Se, invece, il concepimento è già avvenuto, è opportuno, come per altre malformazioni, eseguire un cerchiaggio al collo (o, meglio, ai due colli) dell’utero.

Il chirurgo potrà intervenire anche sul setto che divide la vagina, rimuovendolo solo se comporta fastidi importanti.

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