«Domani (oggi ndr) saranno esattamente 11 mesi di guerra su vasta scala. Sarà il 335esimo giorno. Un giorno che passeremo allo stesso modo del 334esimo, unendo tutte le nostre forze per il bene di una cosa: per il bene della vittoria. Per la vittoria dell’Ucraina».
Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo video intervento di ieri sera come riporta Ukrinform.
L'Ucraina chiede armi alla Ue
Il tira e molla sull'invio dei Leopard 2 a Kiev si trascina e tracima al consiglio esteri di Bruxelles, dove i 27 responsabili della diplomazia Ue si sono riuniti per il primo incontro del 2023.
Il ministro ucraino Dmytro Kuleba, spalleggiato soprattutto dalla Polonia, ha ribadito la linea degli ultimi giorni: dateci i tank. Ancora più esplicito, su Telegram, il capo dell'ufficio presidenziale, Andriy Yermak: "Abbiamo bisogno di centinaia di carri armati, non di dieci o venti". Perché l'obiettivo è riprendersi tutti i territori occupati, Crimea inclusa.
Mosca evoca la guerra globale
Mosca lo sa e dunque alza l'asticella facendo leva sul rischio della 'guerra mondiale', sperando così d'influenzare le decisioni di Berlino, molto sensibile a certi argomenti. Il Cremlino ha ribadito che chi fornirà i carri armati se ne dovrà assumere le responsabilità. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha notato che la guerra tra Russia e l'Occidente ormai "non è più ibrida" ma "quasi reale". Il grande ex Dmitry Medvedev, che si è reinventato super falco da quando è scoppiato il conflitto, nel suo solito stile apocalittico ha rincarato la dose: "Il mondo si avvicina al rischio della Terza Guerra Mondiale di fronte ai preparativi di aggressione contro la Russia".
Certo, perché i territori occupati in Ucraina, dopo i referendum farlocchi, agli occhi di Mosca fanno parte de jure della Russia e dunque una controffensiva da parte di Kiev sarebbe vissuta come una violazione dei confini nazionali. Ecco perché la Germania ci va molto cauta sui panzer. "È una questione complessa ed è importante che ci si parli gli uni con gli altri in modo confidenziale, ci vuole del tempo", ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit sottolineando che è meglio "riflettere bene prima di compiere mosse che dopo potrebbero provocare amaro pentimento".
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