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Agguato mortale durante lo Shabbat vicino a una sinagoga, 8 vittime a Gerusalemme. Ucciso l'aggressore

Almeno 8 persone sono state uccise ieri nella sparatoria nel quartiere di Neve Yaakov a Gerusalemme, vicino a una sinagoga. Lo riportano la polizia e fonti mediche citate dai media. Almeno altre 10 persone sono invece rimaste ferite, di cui 3 sono in gravi condizioni. L’assalitore - riportano fonti di sicurezza - «è stato ucciso». Decine di agenti sono stati dispiegati sul posto. L’attacco a colpi d’arma da fuoco sarebbe avvenuto in due fasi: prima davanti alla sinagoga poi in un punto poco più avanti. Lo riporta la tv israeliana. Fonti della polizia hanno detto che le forze di sicurezza sono a caccia di possibili fiancheggiatori dell’attentatore. L’autore dell’attentato è un palestinese della parte est della città. Lo ha detto il capo della polizia di Gerusalemme secondo cui l’uomo ha sparato davanti alla sinagoga del quarterie di Neve Yaaco e poi è scappato a bordo di una vettura verso una zona vicina a prevalenza araba della città. Raggiunto dagli agenti - secondo la stessa fonte - ha sparato ai poliziotti prima di essere colpito a sua volta.

Dopo l’attacco, si sono viste scene di giubilo nella Striscia di Gaza. Il movimento islamista Hamas, che governa de facto l’enclave, ha festeggiato attraverso gli altoparlanti delle moschee, senza però rivendicare l’azione. Nell’enclave costiera si sono sentiti anche spari nell’aria mentre numerosi automobilisti suonavano il clacson gridando «Dio è grande». La polizia israeliana ha definito l’attacco come «terrorista», termine solitamente utilizzato in Israele per qualsiasi attacco commesso da palestinesi per motivi nazionalisti, ma l’identità dell’aggressore non è stata ancora resa nota. L’attentato arriva nel mezzo di un’escalation del conflitto israelo-palestinese. Oggi Israele ha bombardato la Striscia di Gaza come rappresaglia per il lancio di diversi razzi dall’enclave costiera, il giorno dopo che dieci palestinesi erano rimasti uccisi in Cisgiordania, nove dei quali durante un raid delle truppe nel campo profughi di Jenin.

Netanyahu sul luogo della strage

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha visitato il luogo dell’attentato terroristico avvenuto nel rione ortodosso di Nevè Yaakov. Era accompagnato dai comandanti della polizia di Gerusalemme e dal ministro per la sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, che lo hanno aggiornato sugli sviluppi delle indagini della polizia e sulle ricerche dei possibili fiancheggiatori dell’attentatore, un palestinese di Gerusalemme est. Netanyahu era circondato da un cordone di agenti di sicurezza. Alla sua vista abitanti del rione hanno scandito ripetutamente: 'Morte ai terroristi'.

Scene di collera nel rione ortodosso

Il ministro per la sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir è stato accolto da espressioni di collera al suo ingresso nel rione ortodosso di Nevè Yaakov (Gerusalemme) dove un attentatore palestinese ha compiuto una strage di fedeli ebrei. «Morte agli arabi ! Morte ai terroristi» hanno scandito i dimostranti in direzione di Ben Gvir, che è il leader del partito di estrema destra Otzmà Yehudit (Potenza ebraica). «Ora la responsabilità ricade su di te» hanno aggiunto. Ben Gvir ha replicato: «Avete proprio ragione. Il governo deve reagire».

Usa condannano "orribile" attacco terroristico

Gli Usa condannno l’"orribile" attacco terroristico a Gerusalemme est: lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano Vedant Patel, precisando che per il momento non sono previsti cambiamenti nel viaggio del segretario di stato Antony Blinken in Israele.

Tajani sconvolto

«Sono sconvolto dalla notizia dell’attacco alla sinagoga di Gerusalemme, durante lo Shabbat», ha affermato in un tweet il ministro degli esteri Antonio Tajani, aggiungendo che quanto è avvenuto è «un atto di terrore, ancora più orrendo nel giorno in cui commemoriamo la Shoah. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alle vittime e ai loro cari».

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