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Biden: no agli F-16 all’Ucraina. Kiev: «Per proteggere i cieli servono almeno 180 caccia»

Sembra tramontare almeno per il momento la prospettiva che l’Ucraina riceva i caccia degli alleati per fronteggiare la Russia. Una frenata significativa è arrivata dagli Stati Uniti: Joe Biden ha chiarito di non voler fornire i suoi F-16 a Kiev. Sull'invio dei jet il premier polacco Mateusz Morawiecki ha precisato che una decisione sarà presa solamente in «pieno coordinamento» con la Nato, ma sulla stessa lunghezza d’onda di Washington c'è anche Berlino: «È il momento sbagliato» per discuterne, ha detto la portavoce del governo tedesco Christiane Hoffmann, ribadendo le parole del cancelliere Scholz per cui in ogni caso «in gioco non ci sono» aerei da combattimento. Meno categorica è apparsa invece Parigi. Emmanuel Macron non lo ha escluso, sottolineando che ci sono dei «criteri» da rispettare prima di ogni decisione: una «richiesta formulata» ufficialmente dall’Ucraina, che «non vi sia un’escalation», che «non si tocchi il suolo russo» ed infine che «non si arrivi ad indebolire la capacità dell’esercito francese».

Kiev: abbiamo bisogno di almeno 200 caccia occidentali

L’Ucraina ha bisogno di almeno 200 caccia occidentali per proteggere i suo cieli, in sostituzione degli attuali velivoli sovietici di vario tipo che sono ormai obsoleti: lo ha detto il portavoce dell’Aeronautica Militare ucraina, Yuriy Ignat, in commenti ai media internazionali. «Al momento, l’F-16 è il candidato più probabile per sostituire il vecchio aereo sovietico», ha sottolineato l’ufficiale. Ignat ha affermato che l’Ucraina ha bisogno di copertura aerea sia in tempo di guerra, sia in tempo di pace. E ha spiegato che attualmente la flotta aerea russa è concentrata in circa 170 aeroporti tra Russia, Bielorussia e territori occupati. Ma soprattutto è 5-6 volte più grande di quella ucraina in termini di numero di velivoli da combattimento. «Inoltre, siamo inferiori nella tecnologia. Pertanto, vi è una seria necessità. È necessario creare fino a cinque brigate di aviazione tattica con un tipo di velivolo multiuso in stile occidentale», ha precisato l’esponente ucraino.

Il ministro della Difesa ucraino chiederà personalmente oggi a Parigi gli aerei da combattimenti alla Francia: Oleksij Reznikov, che dovrebbe incontrare anche il presidente Emmanuel Macron, avrà un faccia-a-faccia con il suo omologo Sebastien Lecornu.
Ieri il presidente Usa, Joe biden, ha escluso che si possano fornire gli F-16 all’Ucraina mentre Macron è apparso più possibilista: ha detto che in linea di principio «nulla è escluso» nell’aiuto a Kiev, ma che qualsiasi mossa del genere dipenderà da diversi fattori, tra cui la necessità di evitare l’escalation e l’assicurazione che gli aerei non colpiranno «il territorio russo» e che la consegna «non vada a indebolire la capacità delle forze armate francesi».

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