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L'ex portavoce di Putin: adesso è «possibile» il colpo di Stato in Russia

Vladimir Putin

Sta «diventando una possibilità» il colpo di Stato in Russia nei prossimi 12 mesi: parola dell’uomo che è stato il "ghostwriter" di Vladimir Putin, ora diventato analista politico Abbas Gallyamov.

Parlando alla Cnn, Gallyamov ha previsto che, man mano che la guerra andrà avanti senza decisivi progressi e continueranno a tornare le bare dei soldati morti in Russia, la popolazione cercherà qualcuno a cui addossare la responsabilità: «L'economia russa si sta deteriorando. La guerra è persa. Ci sono sempre più cadaveri che tornano in Russia, quindi i russi avranno sempre più difficoltà e cercheranno di trovare una spiegazione a quel che sta accadendo, guarderanno alla politica e si risponderanno da soli: "Beh, questo accade perché il nostro Paese è governato da un vecchio tiranno, un vecchio dittatore"».

Ebbene, «in quel momento, penso che un colpo di Stato militare diventerà possibile"; e questo potrebbe accadere nei prossimi 12 mesi: «Quindi nel giro di un anno, quando cambia la situazione politica e c'è un presidente impopolare davvero odiato a capo del Paese e la guerra diventa davvero impopolare, e hanno bisogno di versare sangue per questo, in questo momento, diventa una possibilità reale il colpo di Stato».

Mattarella: aiuti militari a Kiev per far cessare la guerra

«Il sostegno politico, economico e militare all’Ucraina e le sanzioni alla Russia sono funzionali a far cessare la guerra, non ad alimentarla». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale Katalin Novák, Presidente di Ungheria, in visita ufficiale in Italia. Oltre al l’invasione russa dell’Ucraina e delle conseguenze politiche, economiche e umanitarie, i temi di discussione dell’incontro sono stati i rapporti bilaterali, il futuro dell’Ue e le relazioni con gli USA, le migrazioni, i Balcani occidentali e la persecuzione dei cristiani nel mondo.

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