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Tensione Usa-Cina: caccia cinese minaccia jet americano. Il pilota: "Era troppo vicino"

La tensione tra Cina e Usa è sempre più netta nel Mar cinese meridionale, dove si registrano contatti diretti frequenti e la cui gestione è affidata al sangue freddo di entrambe le parti. A circa 7.000 metri di altitudine, ad esempio, la Cnn ha riferito di un "incontro" avvenuto venerdì tra un jet delle forze armate di Pechino e un aereo della Marina Usa su cui c'era in via eccezionale un equipaggio della tv americana. Il jet da ricognizione Usa era a 30 miglia dalle isole contese Paracel, un gruppo di circa 130 piccoli atolli, il più grande dei quali ampliato e attrezzato per ospitare basi militari cinesi. Una voce, che dice di provenire da un aeroporto dell’Esercito popolare di liberazione, gracchia alla radio del P-8 Poseidon. «Aerei americani. Lo spazio aereo cinese è di 12 miglia nautiche. Non avvicinatevi di più o vi farete carico di tutta le responsabilità», dice. In pochi minuti, un jet da combattimento cinese armato di missili aria-aria intercetta l'aereo statunitense arrivando a circa 150 metri, sul lato sinistro. Il jet cinese era così vicino che l’equipaggio americano ha potuto vedere i suoi piloti che giravano la testa per guardarli e distinguere la stella rossa sulle ali e i missili con cui era armato. Il tenente Nikki Slaughter, il pilota dell’aereo Usa, saluta l'aereo della Pla biposto e bimotore. «Aereo da caccia della Pla questo è il P-8A della Marina degli Stati Uniti. Ti ho allontanato dalla mia ala sinistra e intendo procedere verso ovest. Ti chiedo di fare lo stesso, passo».

Nessuna risposta dal caccia cinese, che ha continuato il suo pressing per altri 15 minuti prima di volare via. Un episodio chiaro delle tensioni che si stanno accumulando nel mar Cinese meridionale e tra Stati Uniti e Cina. Ma il comandante della missione della Marina ha una visione diversa. "Direi che è un altro venerdì pomeriggio nel mar Cinese meridionale», ha detto Marc Hines, come a rimarcare la routine di eventi che ovunque sembrerebbero eccezionali. Il copione si è ripetuto poco dopo vicino alle Filippine, quando il P-8 ha individuato un cacciatorpediniere della marina cinese ed è sceso a circa 300 metri per una ricognizione ravvicinata. Per Hines, le tensioni sono sempre minori quando si parla con la parte cinese. Il silenzio, invece, porta incertezza. «Ogni volta che non c'è risposta, rimangono delle domande. Capiscono le nostre intenzioni? Capiscono che non intendiamo fare del male?» Alla fine, si è trattato di un altro venerdì di incontri "professionali», nella speranza che vada avanti sempre così.

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