Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Finge di essere morto in cella, stupratore evade dal carcere in Sudafrica

I risultati dei test del Dna hanno infatti rivelato che i resti carbonizzati ritrovati nella cella non sono dello stupratore seriale

Un pericoloso stupratore condannato all’ergastolo nel 2012 avrebbe finto la propria morte in un incendio nella sua cella per evadere dal carcere. La notizia è stata confermata oggi quando la polizia sudafricana ha annunciato l’inizio di una caccia all’uomo per trovare Thabo Bester.

I risultati dei test del Dna hanno infatti rivelato che i resti carbonizzati ritrovati nella cella non sono dello stupratore seriale Bester. La nuova autopsia rivela inoltre che il cadavere carbonizzato è morto a seguito di un trauma cranico causato da corpo contundente prima di essere dato alle fiamme.

Thabo Bester è riuscito ad evadere facendo credere alle autorità di essere morto dopo essersi dato fuoco in cella nel maggio 2022. «È nostra assoluta priorità trovare il fuggitivo e scoprire come abbia potuto fingere la propria morte per evadere», ha detto la portavoce della polizia Athlenda Mathe oggi all’Afp. Thabo Bester è conosciuto in Sudafrica come «lo stupratore di Facebook» per il modus operandi di attrarre le vittime tramite il social. Tra le sue vittime almeno una ha perso la vita.

I primi dubbi sulla morte in carcere di Thabo Bester sono stati espressi nel novembre scorso quando una testata giornalistica scoprì sui social fotografie che sembravano mostrare il condannato mentre faceva acquisti in alcuni negozi di Johannesburg. Nello stesso periodo si sono fatte avanti alcune donne sostenendo che l’uomo le aveva contattate sui social.

Il governo del Sudafrica è spesso accusato di non fare abbastanza per combattere la violenza di genere contro le donne. Secondo le statistiche della polizia, solo nell’ultimo trimestre del 2022 ci sono state 12.000 denunce di stupro. La polizia ha lanciato un appello pubblico a chi avesse qualsiasi informazione sul caso a farsi avanti.

Caricamento commenti

Commenta la notizia