Scontri a Parigi difronte alla sede della Total, la più importante compagnia petrolifera francese. Un gruppo di Ong (tra cui Greenpace) ha indetto una protesta per il clima fuori dal quartier generale del colosso della "Big Oil". L'obiettivo dei manifestanti (postisi sotto la sede già dalle prime ore del mattino) era quello di bloccare l'assemblea generale annuale dell'azienda, formando una barricata umana. Dopo aver intimato per tre volte alla folla di disperdersi, la polizia si è mobilitata per mezzo di gas lacrimogeni e di spray al peperoncino. Da quel momento sono scoppiati dei tafferugli tra gli agenti e gli attivisti. L'ordine del giorno sull'energia elettrica elaborato dagli azionisti ha fatto scaldare gli animi dei manifestanti: è un argomento su cui sono assolutamente discordi. Uguali azioni di sommossa si erano già verificate lo scorso anno per evitare di far entrare nel quartier generale gli azionisti della Total. In quel caso il proponimento dei contestatori era riuscito ad andare in porto. Contestazioni di simile natura si erano estrinsecate per assemblee di altre major petrolifere, tra cui Shell e BP. L'azienda dei combustibili fossili era stata denunciata nel 2020 da Greenpeace e da altre tre ONG per inazione climatica. Sul fronte stipendi, invece, nel 2022 l'azienda francese era finita nell'occhio del ciclone per le dichiarazioni dell'amministratore delegato Patrick Pouyanné, il quale aveva sostenuto di guadagnare "solo" 6 milioni di euro l'anno. Quello era il periodo in cui proprio i dipendenti della Total indicevano scioperi per vedere aumentati i propri salari ritenuti troppo bassi e lamentavano la disparità economica emersa rispetto agli stipendi percepiti dalla dirigenza.