Twitter Spaces ha fatto iniziare il collegamento con mezz'ora di ritardo per problemi tecnici, con presenza di altre interruzioni in itinere. DeSantis voleva fare una candidatura in pompa magna per le Primarie del partito repubblicano in vista delle presidenziali Usa del 2024, ma non è andata come previsto. Il flop su Twitter ha spaventato i suoi sostenitori, sicuri di celebrare una discesa in campo tanto attesa. Questo, però, non ha scoraggiato i donatori della sua causa, i quali hanno sborsato 8.2 milioni di dollari nelle prime 24 ore dalla sua candidatura. I finanziamenti raccolti dal governatore della Florida (provenienti da grandi donatori e da contributi online) sono stati nettamente superiori (6.3 milioni) a quelli raggranellati dal presidente Biden a 24 ore dalla sua nomination alle elezioni primarie del 2019 nell'ottica delle presidenziali svoltesi nel novembre dell'anno successivo. DeSantis dovrà schivare gli improperi di Trump per farsi largo nella giungla repubblicana in cui si è voluto addentrare. Le offese rivoltegli da Trump (il quale gli ha anche affibbiato il celeberrimo soprannome "Desanctimoniuos") non hanno finora scalfito la sua reputazione presso l'elettorato repubblicano. Le imboscate tese dall'ex Presidente Usa, però, sono dietro l'angolo e non è detto che non riesca a ottenere i suoi intenti in futuro. L'elettorato di destra è pronto a spaccarsi in due, per una dicotomia che potrebbe andare avanti per le lunghe. Dopo aver spadroneggiato nelle elezioni governative della Florida (Stato a trazione repubblicana dal 1999) sia nel 2019 che nel 2023, DeSantis vuole ottenere uno scalpo ancora più redditizio e puntare alla presidenza della nazione a stelle e strisce.