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I partigiani russi filo-ucraini a Belgorod: "Abbiamo prigionieri". Mosca: colpiti aeroporti militari ucraini

I partigiani russi filo-ucraini sono entrati oggi nel distretto di Shebekino, nella regione russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina: lo ha reso noto su Telegram la Legione Libertà della Russia. «In arrivo! Il gruppo d’assalto avanzato della Legione e della Rdk (il Corpo dei Volontari russi, ndr) sta entrano nella periferia di Shebekino. 'L' Per la Russia! Per la libertà!', si legge nel messaggio. Combattimenti sono in corso vicino alla località di Novaya Tavolzhanka, aggiunge il gruppo, sottolineando che «le truppe di Putin continuano a colpire le case dei civili con l’artiglieria pesante».

L’esercito russo ha dichiarato di aver colpito aeroporti militari ucraini con armi a lungo raggio durante la notte dopo che Kiev aveva affermato che Mosca aveva colpito una base aerea nella parte centrale del Paese. "Stanotte, le forze armate della Federazione Russa hanno effettuato un attacco con armi a lancio aereo di precisione a lungo raggio contro obiettivi nemici negli aeroporti militari", ha dichiarato l’esercito russo in una nota.

I partigiani russi filo-ucraini che combattono a Belgord hanno chiesto un incontro con il governatore della regione russa, Vyacheslav Gladkov, proponendogli lo "scambio di due prigionieri per pochi minuti di conversazione": lo ha annunciato su Telegram la Legione Libertà della Russia. «Oggi è una grande festa ortodossa, il giorno della Trinità. E noi, rappresentanti dell’Rdk (il Corpo dei Volontari russi, ndr) e della Legione, ci offriamo di scambiare due prigionieri per pochi minuti di conversazione con lei in chiesa. Disarmati - si legge nel messaggio -. Se verrete al tempio di Novaya Tavolzhanka fino alle 17.00 di oggi, scambieremo questi due prigionieri come gesto di buona volontà, come si dice nella vostra patria, solo per l’opportunità di parlare con lei del destino della Russia, dell’inutile guerra sanguinosa che viene condotta da un anno e mezzo e che ora si sta svolgendo sul territorio della sua regione di Belgorod». Quindi, prosegue il messaggio, «oggi fino alle 17.00 avete l'opportunità di chiacchierare senza armi e di portare a casa due cittadini russi, soldati comuni, che lei e la sua leadership politica avete mandato in questo massacro. Ci vediamo lì!».

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