La televisione di Stato russa ha trasmesso un video del ministro della Difesa Sergei Shoigu che ispeziona le forze russe in Ucraina, la sua prima apparizione pubblica dopo l’aborto della ribellione del gruppo paramilitare Wagner.
Secondo gli estratti trasmessi dal canale televisivo Rossia 24 il ministro Shoigu, bersaglio di aspre critiche da parte del leader di Wagner Evgeny Prigozhin, si è recato in un posto di comando delle forze russe in Ucraina e ha «tenuto una riunione con i leader» di una delle unità. Nessun commento sulla rivolta.
"Il mostro creato da Vladimir Putin con la guerra in Ucraina sta agendo contro il suo creatore". Le reazioni
Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell arrivando al Consiglio a Lussemburgo. "Questo è il momento di sostenere Kiev più di ogni altro momento ed è un bene che l'Epf sia rimpinguato con altri 3,5 miliardi. La guerra sta incrinando la forza militare russa e sta mettendo in crisi il governo: ora una potenza nucleare come la Russia potrebbe affrontare un periodo d'instabilità e dobbiamo prendere in considerazione questo scenario", ha aggiunto. "Seguiamo l'evolversi della situazione interna russa, anche se naturalmente non tocca a noi interferire". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando in Lussemburgo. Rispondendo a una domanda se questi ultimi sviluppi potranno avere un affetto sulla controffensiva ha detto: "Dipende dalla situazione ma certamente l'assenza di Wagner non rafforza l'armata russa. Ne discuteremo oggi con i ministri degli affari esteri e con Dmitro Kuleba, che si collegherà". La rivolta del capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha mostrato "le divisioni che esistono nel campo russo, la fragilità sia delle sue forze armate che di quelle ausiliari". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, in un'intervista a La Provence, aggiungendo di aver "seguito gli eventi di ora in ora, in contatto con i principali partner della Francia". "La situazione resta in evoluzione", ha concluso invitando a restare "molto vigili".
"La crisi in Russia rivela crepe nel sistema di potere di Vladimir Putin". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Al momento non abbiamo notizia di nessun capo militare cacciato da Putin", ha aggiunto Blinken avvertendo che "bisognerà aspettare le prossime settimane per capire gli sviluppi". La Cina sostiene la Russia "nel mantenimento della stabilità nazionale". E' quanto si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri postata sul suo sito web in merito al caos creatosi in Russia sulle vicende collegate al gruppo Wangner nel fine settimana. "Questi sono affari interni della Russia", precisa la nota, secondo cui "in qualità di vicino amichevole e partner di cooperazione strategica globale nella nuova era, la Cina sostiene la Russia nel mantenere la stabilità nazionale e nel raggiungere lo sviluppo e la prosperità".
l leader bielorusso Aleksandr Lukashenko, che ha mediato con Prigozhin per fermare l'avanzata delle truppe Wagner in Russia, ha avuto ieri colloqui telefonici con il presidente russo Vladimir Putin e l'ex presidente kazako Nursultan Nazarbayev. Lo scrive l'agenzia Belta, secondo quanto riferisce la Tass.
"Per Putin è l'inizio della fine, è in un grosso guaio in questo momento". Ne è convinto Mikhail Kasyanov, ex primo ministro russo sotto Putin dal 2000 al 2004, che da quando è stato silurato è diventato uno dei principali critici dello zar. In un'intervista alla Bbc, Kasyanov sostiene che dopo la sfida di ieri "Prigozhin prima andrà in Bielorussia, ma penso che da lì si sposterà in Africa e sarà da qualche parte nella giungla o qualcosa del genere... Putin non può perdonarlo per quello che gli ha fatto". Il boss della Wagner, osserva l'ex premier russo, "ha distrutto la stabilità di Putin e ora la sua stessa vita è un punto interrogativo..."
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