«E' chiaro che Putin ne esce indebolito da questa crisi. Ma un Putin indebolito è un pericolo maggiore. Dobbiamo stare attenti alle conseguenze, tutto quello che sta succedendo rimane poco chiaro, come chi c'era dietro a questo tentativo di ribellione militare. Alcuni generali sono stati arrestati e immagino che Putin vorrà fare pulizia all’interno» della Russia. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue alla Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio europeo.
«Paradossalmente, non è nel nostro interesse destabilizzare la Russia e non lo è nemmeno per l'Ucraina. Quindi quello che Putin suggeriva un paio di giorni fa» ossia che «l'Occidente fosse in qualche modo dietro» la rivolta della Wagner «non è assolutamente vero». Così il primo ministro olandese, Mark Rutte, a margine del vertice dei leader europei. «Ovviamente - ha aggiunto - ci prepariamo a ogni eventualità, ma non spetta a me commentarlo in pubblico».
Mosca: Wagner non combatterà più in Ucraina
Il presidente del comitato di Difesa della Duma Andrey Kartapolov ha reso noto che il fondatore della Wagner Yevgeny Prigozhin non ha voluto firmare il contratto con il ministero della Difesa russo. E quindi il suo gruppo non combatterà più in Ucraina. Kartapolov ha ricordato che già prima dell’ammutinamento il ministero della Difesa aveva chiesto a "tutti i gruppi che svolgono compiti di combattimento di firmare un contratto. Tutti hanno iniziato a prendere questa decisione. Tranne Prigozhin. Gli fu detto che la Wagner non avrebbe più preso parte all’operazione militare speciale e non ci sarebbero stati finanziamenti o forniture».
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