Domenica 22 Dicembre 2024

La missione segreta di Burns: "Kiev ha rivelato al capo della Cia il piano per finire la guerra"

Una telefonata per rassicurare il Cremlino sull'ammutinamento di Wagner e, poco prima, una missione segreta a Kiev per ascoltare i piani ucraini sull'avvio di negoziati per il cessate il fuoco con la Russia. La Cia tesse la sua tela con il suo capo William Burns, l’ex ambasciatore americano a Mosca. Descritto in passato da John Kerry come un uomo i cui "contribuiti sono paragonabili a George Kennan e Chip Bohlen", i due leggendari diplomatici americani ai tempi della Guerra Fredda, Burns gioca da tempo un ruolo chiave nella partita della guerra in Ucraina e nel più ampio scacchiere diplomatico americano facendo leva sulla sua conoscenza di Mosca, dove è stato inviato durante la presidenza di George W. Bush. Poco dopo la sfida lanciata al Cremlino da Yvegeny Prighozin, Burns ha sentito la sua controparte russa Sergei Naryshkin, il capo dei servizi di intelligence esterni di Mosca, per rassicurarla e ribadire che gli Stati Uniti non erano e non sono coinvolti nella marcia dei Wagner. Ma prima del fallito ammutinamento di Wagner, Burns era volato a Kiev agli inizi di giugno per un serie di incontri, incluso il presidente Volodymyr Zelensky, durante i quali è stato informato - riporta il Washington Post - «dell’ambiziosa strategia» dell’Ucraina per «riconquistare i territori occupati e aprire negoziati per il cessate il fuoco con Mosca entro la fine dell’anno». In vista dell’autunno, infatti, Zelensky e i suoi uomini hanno già iniziato a valutare come Kiev potrebbe spingere per una una fine dei combattimenti sulla base di termini accettabili per la Russia e la popolazione ucraina. Lo scenario ideale preferito da Kiev, mette in evidenza il Washington Post, si basa sull'idea di far avanzare le truppe e le armi pesanti ucraine al confine con la Crimea, tenendo in ostaggio la penisola che ospita la flotta navale russa del Mar Nero. A quel punto Kiev, impegnata a non riprendersi la Crimea con la forza, chiederebbe alla Russia di accettare qualsiasi assicurazione di sicurezza che l’Ucraina riuscirebbe a spuntare dall’occidente. Un piano sul quale ci sono non pochi dubbi. Gli analisti militari ritengono infatti che l’obiettivo dell’Ucraina di costringere Mosca a negoziare sia difficile da raggiungere, ma non può essere escluso. C'è poi il nodo delle assicurazioni dall’Occidente: l’ingresso di Kiev della Nato è oggetto di dibattito all’interno dell’alleanza, con alcuni Paesi - fra cui gli Stati Uniti - freddi all’idea di assumere un impegno fermo per l’entrata di Kiev. Ma se sull'appartenenza alla Nato ci sono divergenze fra Stati Uniti e Ucraina, su un punto c'è ampio accordo, ovvero che l’offensiva di Kiev deve mettere il Paese in una posizione di forza per l’avvio di ogni eventuale negoziato. Ed è su questo che le due parti fanno fronte comune contro la Russia.

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