Guerra in Ucraina, massiccio attacco russo nella notte con missili e droni. Morti e feriti al centro trasfusioni di Kharkiv
Tra la sera del 5 agosto a questa mattina l'esercito russo ha attaccato massicciamente a più ondate diverse regioni del territorio ucraino con missili lanciati dall'aria e dal mare e droni iraniani, ha dichiarato l'Aeronautica militare di Kiev su Telegram. La contraerea ha intercettato e distrutto 13 missili da crociera Kalibr, 17 missili da crociera Kh-101/X-555 e 27 droni Shahed. "Nelle due ondate i russi hanno usato 14 Kalibr lanciati dal mare e tre missili balistici Kh-47 Kinzhal lanciati dall'aria, successivamente droni, missili Kalibr dal Mar Nero e missili da crociera sparati dal Mar Caspio". Esplosioni sono state segnalate nella notte nelle regioni ucraine di Kiev, Khmelnytskyi e Cherkasy. Lo riportano i media locali aggiungendo che gli allarmi antiaerei sono scattati nelle prime ore di oggi anche negli oblast di Odessa, Vinnytsia e Kharkiv. Le autorità filorusse affermano che un incendio è scoppiato nell'edificio dell'Università di Economia e commercio di Donetsk dopo un bombardamento delle forze ucraine sulla città. "Le unità del ministero delle Emergenze hanno localizzato un grave incendio nel distretto di Voroshilovsky a Donetsk", si legge in un comunicato su Telegram citato dall'agenzia russa Tass. Secondo le prime informazioni, avrebbero preso fuoco il tetto e il soffitto dell'edificio per un totale di circa 3.000 metri quadrati interessati dalle fiamme. Sono intervenuti 19 mezzi e 91 vigili del fuoco per spegnere l'incendio.
Colpito il centro trasfusioni di Kharkiv: due morti e quattro feriti
Due uomini sono stati uccisi e altri quattro sono rimasti feriti nell’attacco con bombe aeree guidate di ieri sera contro un centro trasfusionale nella regione di Kharkiv, in Ucraina orientale. «I russi hanno colpito con una bomba aerea guidata un edificio non residenziale nel villaggio di Kruglyakivka, nel distretto di Kupyansk, e si è sviluppato un vasto incendio», ha dichiarato il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Syniehubov, citato da Unian. Ieri sera a dare la notizia dell’attacco era stato lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nelle ultime 24 ore sono stati bombardati insediamenti nei distretti di Bohodukhiv, Kharkiv, Chuhuiv, Izyum e Kupyansk. I porti russi nel Mar Nero sono una "zona a rischio di guerra". L'avviso, emesso dalle autorità marittime ucraine, certifica che nel conflitto si è aperto stabilmente un nuovo fronte. La dimostrazione è il secondo attacco in due giorni contro un'imbarcazione russa, stavolta una petroliera, con i famigerati droni marini di Kiev, a sud dello stretto di Kerch, vicino al ponte della Crimea. La petroliera Sig, una delle più grandi della flotta mercantile russa, è stata attaccata nella notte di venerdì. Nella nave si è aperto un buco nella zona della sala macchine ma non è affondata, hanno riferito le autorità marittime russe, mentre un video iniziato a girare in rete ha mostrato apparentemente il drone navale utilizzato per l'assalto. Mosca, commentando gli attacchi alla nave da guerra e alla petroliera, ha negato o comunque sminuito i danni, ma ha denunciato lo stesso tempo un atto "terroristico" contro una "nave civile", promettendo una "risposta". Eppure l'allerta nel Mar Nero resta massima. Il ministero della Difesa ha anche affermato di aver "intercettato e respinto un drone da ricognizione MQ-9A Reaper dell'aeronautica americana, che si stava avvicinando al confine". Le ostilità nel Mar Nero preoccupano il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che interpellato dall'agenzia russa Tass ha invitato le parti "ad astenersi da qualsiasi retorica o azione che possa intensificare ulteriormente il conflitto". Appello per nulla gradito da Kiev. Per il consigliere presidenziale Mykhaylo Podolyak Guterres fa "l'avvocato del diavolo", perché non si è espresso sulla "inammissibilità dell'escalation quando la Russia ha attaccato i porti ucraini di Odessa e sul Danubio". I timori dell'Onu sarebbero però condivisi anche dagli sponsor di Kiev, Stati Uniti in testa. Secondo il Financial Times, "Joe Biden vuole che i prezzi alla pompa rimangano stabili in vista delle elezioni" e quindi ogni attacco alle infrastrutture petrolifere russe rischia di creare contraccolpi negativi al mercato energetico. Quanto al conflitto sul terreno, Kiev ha denunciato lanci di missili sulla regione della capitale e sulla città di Zaporizhizhia dove - secondo quanto ha riferito il presidente Volodymyr Zelensky - "è stata colpita l'azienda aereonautica ucraina Motor Sich". La Russia ha rivendicato la conquista dell'insediamento di Novoselivske, nell'area di Kupiansk, come risultato di una crescente pressione nel fronte orientale. Secondo l'esercito ucraino, l'obiettivo dei russi è attirare risorse dei difensori in questa zona, per ostacolare la controffensiva al sud. Nel frattempo rimane alta la tensione sul Baltico. Dopo lo scontro diplomatico tra Varsavia e Minsk per il presunto sconfinamento di due elicotteri, la Lituania ha annunciato che chiuderà due dei suoi sei valichi di frontiera con la Bielorussia per la presenza sul suo territorio dei mercenari Wagner. Gli uomini di Yevgeny Prigozhin mettono in allarme anche la Polonia, tanto che i due alleati Nato stanno valutando di chiudere completamente il confine al Paese alleato della Russia.