Attirando l’attenzione di numerosi media tra cui la panaraba al Jazeera, circolano su X immagini di un sosia di Muammar Gheddafi che ieri si è aggirato in una città del sud della Libia fra selfie, fiori e manifestazioni di giubilo. «Come se fosse Gheddafi, si aggira per le strade di una città libica», ha scritto Al Jazeera rilanciando il video in cui il sosia del dittatore libico ucciso saluta sbucando dal tettuccio di un automezzo accanto a due uomini in mimetica mentre qualcuno si fa un selfie in un frastuono di clacson.
«Media libici: un uomo che assomiglia a Gheddafi attraversa la città di Bani Walid e saluta la gente. I sostenitori dell’ex regime lo salutano calorosamente e gli offrono fiori in occasione dell’anniversario della rivoluzione di settembre», scrive sempre sull'ex Twitter Orient News, un’agenzia di stampa basata a Dubai. Nel video, oltre a urla di sostegno, si sente scandire 'El Fateh, El Fateh' (Settembre, Settembre) con implicito riferimento al colpo di Stato in Libia del 1969, noto anche come Rivoluzione del primo settembre, che fu compiuto da un pugno di militari guidati dal colonnello Gheddafi e che portò alla deposizione di re Idris.
«Si tratta di qualcosa che si ripete ogni anno», ha ricordato all’ANSA un consigliere di Tripoli che rappresenta varie circoscrizioni della capitale, Ahmed Wali: «Ci sono città che festeggiano il primo settembre, il colpo di Stato di Gheddafi del 1969. Si tratta di centri che hanno sempre appoggiato Gheddafi», come «Beni Walid e Sebha», ha aggiunto Wali, che è anche un uomo d’affari.
«La maggior parte di quelli che festeggiano appartengono alla sua stessa tribù. Tirano fuori uno che assomiglia a Gheddafi e che indossa questo vestito tradizionale che era solito usare il colonnello», ha detto ancora il consigliere, ricordando che queste pacifiche manifestazioni vengono tollerate nel settore controllato dal governo del premier Abdel Hamid Dbeibah, il quale dimostra così un atteggiamento di democratico rispetto anche per forze ad esso ostili in quanto legate al vecchio regime. La gente manifesterebbe in maniera simile sicuramente anche nella città vicino alla quale nacque Gheddafi, Sirte, «ma lì non possono farlo perché c'é Haftar», ha concluso Wali riferendosi all’uomo forte della Cirenaica, il generale Khalifa Haftar.
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