
Zaynab Kazemi, una donna iraniana che si tolse il velo durante un evento pubblico contestando l'obbligo sull'hijab nella Repubblica islamica, è stata condannata a 74 frustate da un tribunale di Teheran che ha ritenuto il gesto «un’offesa alla pubblica decenza». Lo riferisce Hrana, l’agenzia degli attivisti dei diritti umani iraniani, e vari media dissidenti con sede all’estero facendo sapere che la sentenza è sospesa per cinque anni ma sarà eseguita se Kazemi, ingegnera, commetterà un altro crimine durante questo periodo.
«Non mi sono mai pentita di avere alzato la voce per la giustizia contro l’oppressione e ancora non mi sento pentita», ha scritto Kazemi su Instagram dopo essere stata condannata. A febbraio, la donna si era tolta il velo sul palco durante un’evento dell’Assemblea degli ingegneri di Teheran e aveva criticato l’obbligo per le donne ad indossare il velo in pubblico in Iran. «Non riconosco un’assemblea che non permette alle donne di essere candidate se non portano il velo», aveva detto Kazemi dal palco togliendosi l’hijab durante l’evento e lanciandolo a terra, come si può vedere in un video diffuso, e diventato virale, on-line all’epoca.
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