
Il magnate Elon Musk impedì un attacco ucraino contro la base della marina russa nel Mar Nero l’anno scorso, rigettando la richiesta di Kiev di attivare l’accesso a Internet con il satellite Starlink.
«Ricevemmo una richiesta urgente dalle autorità governative per attivare Starlink fino a Sebastopoli. L’intento chiaro era di mandare a picco la maggior parte della flotta russa all’ormeggio» ha postato Musk su X. Il servizio Internet col satellite Starlink, operato dalla società di Musk SpaceX, era stato dispiegato in Ucraina poco tempo prima che fosse invasa dalla Russia nel febbraio 2022. «Se avessi accettato la richiesta, SpaceX sarebbe stata manifestamente complice di un grave atto di guerra e di una escalation del conflitto» ha aggiunto Musk a proposito di un estratto della sua biografia scritta da Walter Isaacson. Nel brano anticipato dal Washington Post, Isaacson scrive che a settembre 2022 le forze armate ucraine tentarono un attacco alla flotta russa a Sebastopoli inviando sei piccoli droni sottomarini carichi di esplosivo, confidando sull'impiego di Starlink per guidarli al bersaglio.
Isaacson aggiunge che il magnate parlò con l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, il quale «gli disse chiaramente che un attacco ucraino contro la Crimea avrebbe provocato una risposta nucleare». Allora, secondo il biografo, Musk «disse segretamente ai suoi ingegneri di disattivare la copertura in un raggio di cento chilometri dalla costa della Crimea. Quando i droni ucraini si avvicinarono alla flotta russa a Sebastopoli, persero la connessione e fecero cilecca senza pericolo».
Ancora nessun commento