La ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha respinto stamattina - in un’intervista a BFM TV - qualsiasi tensione fra Rabat e Parigi, dopo che il Marocco non ha per ora accettato gli aiuti della Francia dopo il terremoto che ha colpito il paese nella notte fra venerdì e sabato. La Colonna ha smentito l’esistenza di una «querelle» fra i due governi, una tesi emersa dopo che Rabat non ha accettato l’aiuto proposto dal presidente Emmanuel Macron sabato mattina e dopo che fra i due governi c'erano state - negli ultimi tempi - diverse tensioni. La ministra ha invitato a «rispettare» le decisioni del Marocco, che è «un paese sovrano», che ha deciso di «dare la priorità all’arrivo degli aiuti, rivolgendosi ai paesi disponibili caso per caso e non ricevendo aiuti che non corrisponderebbero alle sue necessità». La Colonna ha ribadito che la Francia «resta a disposizione» del regno di Mohammed VI, il sovrano con il quale Macron ha avuto «contatti a più riprese». Ieri sera il Marocco ha fatto sapere di accettare gli aiuti soltanto di 4 paesi, fra i quali la Spagna e la Gran Bretagna, ringraziando tutti quelli che hanno proposto l’invio di soccorritori. Rabat ha precisato di aver accettato soltanto gli aiuti dei 4 paesi «dopo aver effettuato «una minuziosa valutazione dei bisogni sul campo e tenendo conto del fatto che una mancanza di coordinamento potrebbe essere controproducente».
Esperta francese, 'Marocco reticente sugli aiuti per orgoglio'
«Quando uno Stato è vittima di una catastrofe, spetta allo Stato stesso chiedere eventuali aiuti. E' una questione di sovranità. Non spetta ai soccorsi internazionali precipitarsi in un Paese, a meno che non sia in stato di fallimento, come ad Haiti nel 2010": lo spiega, in un’intervista a Le Monde, Sylvie Brunel, ex direttrice dell’associazione umanitaria Action contre la faim, geografa alla Sorbona e specialista di Africa e questioni di sviluppo e carestie. «Re Mohamed VI - continua l’esperta - vuole mantenere l'autorità sul Paese. E’ anche una forma di orgoglio nazionale. Mettetevi al posto del Marocco. In caso di catastrofe naturale in Francia, immaginate ong marocchine o americane che si precipitano? L’aiuto umanitario internazionale va sempre dai Paesi sviluppati in direzione dei non sviluppati. In quanto Paese emergente, che vuole essere interlocutore dell’Europa ed aspira a uno status di potenza regionale, Rabat vuole dimostrare che è sovrana, capace di pilotare i soccorsi e non comportarsi come un Paese povero devastato che tutti vanno pietosamente a soccorrere».
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