I segnali di un possibile conflitto tra Israele e palestinesi a «settembre-ottobre» erano «evidenti, era scritto sui muri» e la responsabilità di quanto accaduto ricade non solo sulle gesta «naziste» di Hamas ma anche sul governo israeliano e sul premier Benyamin Netanyahu, che «ha le mani sporche di sangue». Lo afferma in un’intervista all’ANSA Yigal Carmon, già consigliere antiterrorismo dei premier dello Stato ebraico Yitzhak Shamir e Yitzhak Rabin, che lo scorso 31 agosto ha pubblicato un articolo intitolato "Segni di una possibile guerra a settembre-ottobre".
L’attacco di Hamas «non ha precedenti, ricorda le gesta inumane delle Einsatzgruppen» - le squadre della morte naziste a cui venne affidato il compito di sterminare ebrei, rom, oppositori -, sottolinea Carmon, presidente del Middle East Media Research Institute (Memri). Hamas ha potuto contare «sui fiumi di dollari del Qatar, con i quali ha costruito il suo impero militare, grazie al tacito accordo con Netanyahu che pensava così di poter comprare la pace».
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