Una luce di speranza in una regione spesso segnata da tensioni e conflitti: il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato in una conferenza stampa a Tel Aviv l'intenzione di mediare un accordo tra USA ed Egitto per facilitare l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
La mossa, per quanto umanitaria, non è priva di complessità politica. Se da un lato Israele mostra una certa apertura, dall'altro pone delle condizioni precise. Come riportato da un comunicato ufficiale dell'ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, Israele consentirà l'ingresso di aiuti umanitari provenienti dall'Egitto, ma solo quelli destinati a cibo, acqua e medicinali per la popolazione civile nel sud della Striscia. E la postilla è chiara: nessun aiuto verrà permesso dal territorio israeliano finché gli ostaggi detenuti da Hamas non verranno liberati.
Nel frattempo, Washington non rimane a guardare e si impegna concretamente sul fronte umanitario. Biden ha confermato un generoso pacchetto di aiuti, destinando ben 100 milioni di dollari per la popolazione di Gaza e della Cisgiordania. Inoltre, il presidente americano ha sottolineato l'impegno del suo governo a lavorare insieme ai partner regionali e alle organizzazioni internazionali per garantire che questi aiuti raggiungano effettivamente chi ne ha bisogno.
In un contesto già delicato, un video rilasciato dall'esercito israeliano ha riacceso le polemiche. Le immagini, riprese da un drone, ritraggono l'ospedale di Gaza, teatro di recenti eventi traumatici. Contrariamente a quanto asserito da alcuni, il portavoce militare israeliano sostiene che i danni visibili siano il risultato di un razzo fallito lanciato dalla Jihad islamica e non di un attacco aereo. Una dichiarazione forte, che cerca di ribaltare le accuse di un presunto bombardamento su quell'area.
Onu: sull'ospedale di Gaza responsabilità rimangono oscure
«Ieri sera ho osservato con orrore le notizie di vittime di massa in quello che dovrebbe essere un sito protetto. Centinaia di palestinesi sono stati uccisi quando l’ospedale al-Ahli di Gaza City è stato colpito. Le circostanze di questa catastrofe e le responsabilità rimangono oscure e dovranno essere indagate a fondo, ma il risultato è molto chiaro, è una tragedia terribile per quelli che sono stati coinvolti». Lo ha detto il coordinatore speciale dell’Onu sul processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, alla riunione del Consiglio di Sicurezza.
Wsj: "Per gli 007 Usa Israele non è responsabile dell'ospedale"
Gli Stati Uniti hanno raccolto informazioni di intelligence che indicano che l’esplosione all’ospedale di Gaza è stata causata dal gruppo Jihad Islamico Palestinese. Lo riporta il Wall Street Journal secondo il quale la valutazione americana si basa, in parte, sulle comunicazioni intercettate ma anche su dati satellitari che indicano il lancio di un razzo o di un missile da una posizione di combattimento palestinese all’interno di Gaza. «La nostra attuale valutazione è che Israele non è responsabile per l’esplosione all’ospedale di Gaza», afferma Adrienne Watson, portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca.
Caricamento commenti
Commenta la notizia