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Le forze israeliane "pronte" all’invasione di terra della Striscia di Gaza. Dal Libano 30 razzi verso il nord di Israele

Le forze israeliane sono «più pronte che mai» all’invasione di terra della Striscia di Gaza. Lo ha detto, come riporta The Jerusalem Post, il maggiore generale dell’Idf Mishel Yanko, responsabile della logistica. L’esercito israeliano ha riconosciuto di «aver colpito un muro vicino» alla chiesa in un attacco aereo. L’aviazione israeliana stava conducendo raid contro un centro di comando e controllo dell’organizzazione terroristica Hamas usato nel lancio di razzi e colpi di mortaio». Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari.

"Sappiamo che ci sono state delle vittime e stiamo esaminando l'incidente», ha aggiunto, ribadendo che «Hamas colloca di proposito le sue postazioni in aree civili usate dai residenti della Striscia di Gaza».

L'ambasciata di Israele a Mosca: operazione di terra a Gaza decisa

Israele ha deciso di lanciare la sua operazione di terra nella Striscia di Gaza. Lo ha detto all’agenzia russa Tass l’ambasciatore israeliano a Mosca, Aleksander Ben Zvi.
«Direi che la decisione è stata presa. Perchè la decisione è legata all’adempimento dei nostri compiti, di cui abbiamo già parlato. Si tratta della distruzione di tutte le strutture terroristiche di Hamas e del rilascio degli ostaggi. E quindi, senza utilizzare, tra l’altro, un’operazione di terra, questo non può essere fatto, quindi possiamo dire «che tale decisione è stata presa», ha detto il diplomatico.
Allo stesso tempo, Ben Zvi non ha specificato il possibile momento dell’inizio dell’operazione di terra. «Non dobbiamo dimenticare che abbiamo più di 1.400 persone uccise», ha detto l’ambasciatore, «dobbiamo fermare tutto questo, dobbiamo risolvere questo problema».

Gallant, prima eliminare Hamas poi nuova sicurezza a Gaza

Prima l’eliminazione di Hamas, poi si potrà parlare della sicurezza nella Striscia di Gaza per il futuro. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha illustrato i piani e gli obiettivi di guerra di Israele nella Striscia di Gaza, parlando a Tel Aviv durante una riunione della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset. Secondo Gallant, gli obiettivi includono l’eliminazione del gruppo terroristico di Hamas, distruggendo le sue capacità militari e governative, e la completa rimozione di ogni responsabilità di Israele su Gaza, creando un nuovo «regime di sicurezza» nella Striscia.
Gallant ha detto ai membri del comitato che la guerra avrà tre fasi principali. «Siamo nella prima fase, in cui si sta svolgendo una campagna militare con attacchi aerei e successivamente con una manovra di terra con lo scopo di distruggere gli operatori e danneggiare le infrastrutture al fine di sconfiggere e distruggere Hamas», afferma Gallant.
La seconda fase prevede il proseguimento dei combattimenti, ma a un’intensità minore, mentre le truppe lavorano per «eliminare le sacche di resistenza».
«La terza fase sarà la creazione di un nuovo regime di sicurezza nella Striscia di Gaza, la rimozione della responsabilità di Israele per la vita quotidiana nella Striscia di Gaza e la creazione di una nuova realtà di sicurezza per i cittadini di Israele e per i residenti della zona circostante Gaza».

Esercito, dal Libano 30 razzi verso il nord di Israele

Circa 30 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Monte Dov, nel nord di Israele, a ridosso del confine. Lo ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari, citato dai media israeliani. L’Idf ha risposto con il fuoco di artiglieria verso il Libano, «uccidendo un’unità di terroristi che stava sparando colpi di mortaio verso il territorio israeliano».

Erdogan: "Israele fermi le operazioni a Gaza, è genocidio"

«Ribadisco il nostro appello all’amministrazione israeliana a non ampliare ai civili la portata dei suoi attacchi e fermare immediatamente le operazioni che stanno per diventare un genocidio». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, parlando delle operazioni israeliane su Gaza. «Israele, invece di correggere i propri errori e agire con la saggezza di uno Stato, si sta comportando come un’organizzazione, spesso incitata da attori esterni alla regione», ha aggiunto il presidente turco.

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