«I due ostaggi americani sono al momento in una base militare israeliana nel centro del Paese». Lo ha detto l’ufficio del premier Benyamin Netanyahu.
Yeudit Raanan e la figlia Natalie sono «state accolte al confine con la Striscia ed ora sono attese nella base militare dai loro congiunti». Le due donne sono state prese in consegna dal generale Gali Hirsch, responsabile degli ostaggi e dei dispersi, e dalle forze di sicurezza. L’ufficio del premier ha poi ricordato che le due sono state rapite dall’organizzazione terroristica di Hamas «con un attacco improvviso e micidiale lo scorso 7 ottobe mentre erano ospiti nel kibbutz di Nahal Oz». «Il governo e l’esercito - ha concluso l’ufficio di Netanyahu -continueranno ad agire al meglio delle loro capacità per recuperare tutti i dispersi e riportare a casa gli ostaggi».
Yeudit Raanan e la figlia Natalie sono «state accolte al confine con la Striscia ed ora sono attese nella base militare dai loro congiunti». Le due donne sono state prese in consegna dal generale Gali Hirsch, responsabile degli ostaggi e dei dispersi, e dalle forze di sicurezza. L’ufficio del premier ha poi ricordato che le due sono state rapite dall’organizzazione terroristica di Hamas «con un attacco improvviso e micidiale lo scorso 7 ottobe mentre erano ospiti nel kibbutz di Nahal Oz». «Il governo e l’esercito - ha concluso l’ufficio di Netanyahu -continueranno ad agire al meglio delle loro capacità per recuperare tutti i dispersi e riportare a casa gli ostaggi».
Judith, conosciuta anche come Yehudit in ebraico, è una donna energica e dedicata alla sua famiglia e alla sua religione ebraica. Nata in Israele, attualmente vive a Chicago, dove partecipa attivamente ai servizi del Sabato e si distingue per la sua abilità in cucina, specialmente nella preparazione di piatti israeliani. Inoltre, le piace dipingere, creando opere d'arte spesso ispirate a storie della Bibbia e alla cultura di Israele.
Judith ha anche creato una linea di prodotti per la cura della pelle chiamati con il nome di sua madre, Tamar, e lavora come assistente domiciliare per persone anziane. Ha un forte legame con Israele e desidera molto tornarci. Come molti ebrei americani, si sente divisa tra gli Stati Uniti e Israele, ma Israele è il posto che sente più vicino al suo cuore.
Sua figlia, Natalie, condivide questo legame con Israele e, nonostante la vita da tipica adolescente americana, mantiene relazioni con quel paese. Dopo aver terminato la scuola superiore in Illinois, ha deciso di prendersi un anno sabbatico per esplorare la moda e il design d'interni.
Judith è conosciuta per la sua eloquenza, il suo amore per i dibattiti, e il suo spirito generoso. Partecipa spesso alle celebrazioni del Sabato con gli amici, a cui tiene molto e considera una seconda famiglia. Col tempo, sta diventando sempre più osservante nella sua fede, seguendo le leggi alimentari kosher, e organizzando incontri per donne in cui si discute di ebraismo e politica.
Anche quando si trova in Israele, Judith mantiene il contatto con gli amici e manifesta la sua spiritualità visitando luoghi sacri. Ha un animo sensibile e profondo, e cerca di mantenere forte il legame di sua figlia con Israele.
Le parole del fratello
«Quando la rivedrò, penso che non ci saranno parole per esprimere quello che sta succedendo. Ci sarà un abbraccio intenso, più grande delle parole». Sono le parole di Ben Raanan, il fratello di Natalie, 17enne israelo-americana rilasciata insieme alla madre Judith dopo due settimane di prigionia nelle mani di Hamas. Sono i primi ostaggi a essere liberati e hanno riacceso le speranze per gli oltre 200 che ancora restano nelle mani del gruppo islamista
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