Lunedì 23 Dicembre 2024

Il valico di Rafah chiude dopo il passaggio degli aiuti, nessuno esce. L'esercito israeliano "Pronto alla prossima fase via terra", Hamas vuol "chiudere il dossier ostaggi civili"

L'esercito israeliano sta continuando i suoi preparativi per la "prossima fase della guerra, inclusa l'operazione di terra". Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che in questi giorni "sono stati approvati piani per espandere le attività operazionali". "Le truppe, sia quelle in servizio sia i riservisti, sono schierate sul campo e si stanno addestrando in accordo con i piani operativi approvati". D'altra parte, "Vogliamo chiudere il dossier degli ostaggi civili appena possibile", ha detto a Beirut Osama Hamdan, rappresentante di Hamas in Libano a margine di una conferenza stampa. "Lavoriamo con tutti i mediatori per chiudere il dossier dei civili appena le condizioni di sicurezza saranno opportune", ha detto Hamdan.

Trasferiti gli aiuti sui camion palestinesi Rafah richiude

Intanto il valico di Rafah fra Egitto e Gaza, aperto in mattinata al transito degli aiuti umanitari per la popolazione della Striscia, è già stato richiuso senza permettere il transito ai cittadini. Le merci in entrata state trasferite da 20 camion egiziani a doppio container a 30 camion già presenti nel lato palestinese del valico. Saranno smistati fra quelli diretti all'Unrwa (l'ente dell'Onu per i rifugiati) e quelli destinati alla Mezzaluna Rossa palestinese. Al termine del trasbordo delle merci il lato egiziano del valico è tornato ad essere chiuso e non si prevede, a quanto si apprende, il passaggio di persone.

Al valico di Rafah anche palestinesi con doppia cittadinanza

Dopo aver appreso dell'ingresso di aiuti umanitari a Gaza dall'Egitto, una cinquantina di palestinesi con doppia cittadinanza (in particolare egiziana) sono sopraggiunti nella speranza di passare nel Sinai. Ma gli uffici del terminal passeggeri del valico erano chiusi e il gruppo di palestinesi (fra cui molti bambini) non ha trovato interlocutori.

Hamas, "Pochi aiuti non cambieranno il disastro umanitario"

"Questo convoglio limitato non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario che sta vivendo la Striscia di Gaza". Secondo il capo dell'ufficio comunicazioni di Hamas, Salama Maruf, "è importante stabilire un corridoio sicuro che funzioni 24 ore su 24 per soddisfare i bisogni umanitari e i servizi essenziali che non ci sono più e per consentire ai feriti di partire per ricevere cure".

Sanità di Gaza: sale a 4.385 il numero dei morti, 13.561 i feriti

E' salito a 4.385 il numero dei morti a Gaza, di cui 1.756 minori e 976 donne. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità di Gaza, citato dai media. I feriti sono 13.561.

Esercito, sono 210 gli ostaggi: "Informate le famiglie"

Sono 210 al momento le famiglie degli ostaggi che l'esercito ha informato, aggiungendo e depennando le persone sulla base "di informazioni di intelligence". Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari confermando che l'obiettivo prioritario di Israele è di riportarli tutti a casa. Secondo Hagari sono finora 307 i soldati israeliani caduti dall'inizio dell'attacco di Hamas.

"Quasi 7 mila i razzi lanciati da Gaza su Israele"

Sono stati quasi 7 mila i razzi lanciati da Gaza contro Israele dall'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l'esercito israeliano spiegando che circa 450 di questi sono ricaduti all'interno della Striscia. Secondo la stessa fonte - a due settimane dall'attacco - sono stati oltre 1.000 "i terroristi neutralizzati, molti di loro dopo essersi infiltrati in Israele". "Decine - ha aggiunto - i capi terroristi di Hamas eliminati".

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