Lunedì 23 Dicembre 2024

Dramma a Gaza, reporter di Al Jazeera scopre in diretta tv che moglie e figli sono morti dopo un raid israeliano

Wael Al-Dahdouh lo ha scoperto nel modo peggiore. Mentre era in onda su Al Jazeera proprio per raccontare gli attacchi israeliani senza sosta su Gaza, il reporter ha ricevuto la notizia che un raid ha sterminato tutta la sua famiglia: la moglie, la figlia e il figlio, morti quando è stata colpita la casa in cui si erano rifugiati. Ennesime vittime di una guerra che ogni giorno accresce il suo bilancio di morti tra i civili. Wael Al-Dahdouh è il capo dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza. Un «giornalista veterano coraggioso», ho ha definito il direttore dell’emittente araba, Mohamed Moawad, annunciando la tragedia su X. In un filmato trasmesso dal canale, Al-Dahdouh entra nell’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah per vedere coi suoi occhi l’orrore dei suoi familiari uccisi. Si accovaccia sui loro corpi, accarezza il volto del figlio adolescente Mahmoud. Voleva diventare un giornalista, proprio come suo padre. «Quello che è successo è chiaro, si tratta di una serie di attacchi mirati contro bambini, donne e civili», ha detto Al-Dahdouh mentre usciva dall’ospedale, sotto shock. «Stavo giusto riferendo da Yarmouk di un attacco simile», ha continuato. «Avevamo i nostri dubbi che l’occupazione israeliana non avrebbe lasciato andare queste persone senza punirle. E purtroppo è quello che è successo. E questa sarebbe l’area 'sicurà di cui parlava l’esercito di occupazione». Alcuni membri della famiglia di Al-Dahdouh, inclusa una nipote piccola, sono sopravvissuti all’attacco alla casa in cui alloggiavano nel campo profughi di Nuseirat, a sud di Wadi Gaza. Ma in serata alcuni ancora mancavano all’appello e si cercava tra le macerie. «L'assalto indiscriminato da parte delle forze di occupazione israeliane ha provocato la tragica perdita della moglie, del figlio e della figlia di Al-Dahdouh, e il resto della sua famiglia è sepolto sotto le macerie», è il duro comunicato di Al Jazeera Media Network per l’accaduto. Sul campo, si consuma anche la disperazione dei colleghi. «È straziante riferire sulla famiglia di Wael e vedere quanto sia distrutto. Lui calma tutti. Ci parla come un fratello maggiore, non solo come un capoufficio», le parole di Youmna Elsayed, corrispondente di Al Jazeera nella Striscia. «Non ha lasciato Gaza City. E’ rimasto, nonostante tutte le minacce». E nonostante il rischio di morire: secondo le fonti palestinesi, oltre 20 reporter sono morti durante la nuova guerra tra Israele e Hamas. Ma Al-Dahdouh «non si è fermato per 19 giorni consecutivi», ha sottolineato la collega. «Ha detto che doveva essere qui a Gaza City, per raccontare di queste persone che vengono bombardate ogni giorno». Un dolore senza fine che oggi, suo malgrado, ha conosciuto sulla sua pelle.

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