Guerra in Medio Oriente, l'esercito israeliano: "Gaza City è diventata un campo di battaglia". L'invito ai civili palestinesi: "Andatevene subito verso Sud"
L’operazione nei confronti di Hamas a Gaza continuerà «fino a che non saranno emessi nuovi ordini». Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui «la notte scorsa abbiamo passato a Gaza una nuova fase della guerra». «La terra nella Striscia ha tremato, abbiamo attaccato da terra e da sottoterra. Abbiamo colpito i terroristi a tutti i livelli e ovunque. Gli ordini alle forze armate sono chiari, continuare l’operazione fino a nuove disposizioni», ha concluso dopo aver presieduto una riunione con il capo di stato maggiore Herzi Halevi, i vertici della difesa e della sicurezza.
Hamas, "Accordo sui rapiti era vicino, Israele ha esitato"
L'esercito israeliano: "Gaza City è diventata un campo di battaglia"
La regione di Gaza City «è diventata un campo di battaglia. I rifugi nel nord e nell’intero governatorato di Gaza City non sono sicuri». E’ l’avvertimento lanciato dall’esercito israeliano ai civili palestinesi attraverso dei volantini, in cui si chiede ai residenti di "andarsene immediatamente» verso sud. «Bisogna partire subito verso le zone a sud del Wadi Gaza», il fiume che attraversa il territorio da est a ovest».
Erdogan: "Israele criminale guerra, Occidente responsabile"
Recep Tayyp Erdogan si scaglia contro l'Occidente: «E' il principale responsabile del massacro» a Gaza ad opera dell’esercito israeliano, ha detto il presidente turco alla manifestazione in favore dei palestinesi a Istanbul, che ha richiamato in piazza centinaia di migliaia di persone. Erdogan - secondo quanto riporta la Tass - ha poi annunciato che il suo Paese sta lavorando per dichiarare Israele «criminale di guerra».
Colpito il quartiere generale di Unifil in Libano
Il quartiere generale di Unifil, la missione Onu in Libano di cui fanno parte un migliaio di soldati italiani, è stato colpito poco fa da almeno un colpo di artiglieria senza fare vittime ma solo danni materiali. Lo ha detto all’ANSA Andrea Tenenti portavoce di Unifil. Fonti dell’intelligence militare libanese affermano che il proiettile, del calibro di 155 mm, è provenuto da Israele e ha colpito la base Onu di Naqura, a ridosso della Linea di demarcazione tra Libano e Israele.
La nuova guerra
Notte d’intensi bombardamenti e violenti scontri sul terreno nella Striscia di Gaza, bersaglio di attacchi israeliani senza precedenti da quando, tre settimane fa, è iniziata la guerra tra Israele e Hamas. E’ una grande offensiva di terra quella sferrata da Israele in queste ore, con truppe e tank, una sorta di prova generale prima della 'vera' invasione annunciata, ma di fatto non ancora compiuta, secondo quanto riportano i giornali internazionali. Mentre Gaza è tagliata fuori dal mondo, senza internet e con le linee telefoniche al limite del collasso. Sono stati circa 150 gli obiettivi sotterranei colpiti dall’aviazione israeliana la scorsa notte nel nord della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati uccisi diversi terroristi. Le forze armate israeliane hanno mostrato una mappa in cui sono indicati i cinque tunnel usati da Hamas e che sarebbero stati distrutti: sono quelli di North Gaza, Deir al-Balah e Khan Younis, al confine con Israele, Gaza e Rafah, dove si trova il varco d’accesso all’Egitto utilizzato per far entrare nei giorni scorsi. Intanto l’ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedine al-Qassam ha fatto sapere di combattimenti sul terreno: «Stiamo affrontando incursioni di terra israeliane a Beit Hanoun (nord) e al-Boureij (centro). Sono in corso pesanti combattimenti», ha riferito in un comunicato. E un portavoce dell’esercito israeliano ha confermato che le forze israeliane stanno operando «all’interno della Striscia di Gaza». Al riguardo, Catherine Russell, Direttore generale dell'Unicef, ha informato in una nota che "abbiamo perso i contatti con i nostri colleghi di Gaza", sottolineando che è"estremamente preoccupata per la loro sicurezza e per un'altra notte di orrore indicibile per un milione di bambini a Gaza. Tutti gli umanitari, i bambini e le famiglie devono essere protetti"
Ucciso dirigente di Hamas, guidò l'attacco con i parapendii
«Aerei da caccia guidati da precise informazioni di intelligence hanno ucciso la notte scorsa il capo della formazione aerea dell’organizzazione terroristica Hamas, Ezzam Abu Raffa. Era responsabile della gestione degli apparati Uav, dei droni, del rilevamento aereo, dei parapendii e della difesa aerea dell’organizzazione Hamas. Nell’ambito del suo incarico, ha preso parte alla pianificazione e all’esecuzione del massacro omicida negli insediamenti intorno a Gaza il 7 ottobre». Lo scrive su X l’Aeronautica Militare israeliana.
Israele aumenta l'ingresso di aiuti a Gaza (senza carburante)
Israele ha deciso che, con il progredire delle operazioni di terra a Gaza, gli aiuti umanitari aumenteranno e potranno entrare nella Striscia molti camion carichi di cibo e medicine dopo ovviamente l’ispezione al valico di Rafah. Lo scrive il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth. Israele insiste però sul divieto all’ingresso di carburante che, secondo il governo, consente ad Hamas di alimentare i generatori di corrente che pompano ossigeno nei tunnel.
Israele: razzi da Libano, raid su infrastrutture Hezbollah
«Ieri, i terroristi Hezbollah hanno tentato di lanciare razzi verso il territorio israeliano. I razzi sono caduti in Siria. Nella notte i jet israeliani hanno risposto colpendo infrastrutture militari di Hezbollah in Libano». Lo riferisce l’esercito israeliano.
Il capo di Hamas: "Gli ostaggi sono nostri ospiti"
Il membro dell’Ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzouk, ha promesso che il gruppo palestinese intende rilasciare senza condizioni gli ostaggi stranieri non israeliani. In un’intervista al giornale panarabo "al Sharq al Awsat" da Mosca, dove è in visita ufficiale, il politico islamico palestinese ha affermato: "Gli ostaggi stranieri che non sono israeliani sono nostri ospiti e rimarranno con noi fino a quando non ci saranno le condizioni necessarie per liberarli, a causa dei bombardamenti in corso di Gaza". Abu Marzuq ha quindi confermato la disponibilità del movimento a discutere il rilascio dei prigionieri civili e ha detto che ha informato i funzionari russi delle ragioni dell’attacco del 7 ottobre su Israele. Hamas apprezza "la posizione russa, in particolare il presidente Vladimir Putin, ed esprime il suo apprezzamento per i loro sforzi". Ha aggiunto che la Federazione Russa è "un paese amico con il quale siamo desiderosi di consultarci su varie questioni". Rispetto al rilascio degli ostaggi Abu Marzouk ha spiegato: "Dopo che le linee di difesa dell’esercito israeliano sono state rotte e la divisione dell’esercito israeliano a protezione della zona intorno Gaza è caduta, centinaia di cittadini e di combattenti di varie fazioni palestinesi sono entrati nei territori occupati nel 1948 arrestando decine di persona, la maggior parte dei quali civili. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di tempo per cercarli, classificarli e poi rilasciarli, cosa che non è possibile fare alla luce degli intensi bombardamenti israeliani, poiché il potere distruttivo delle bombe israeliane cadute su Gaza negli ultimi 20 giorni è equivalente a quello delle bombe nucleari che colpirono Hiroshima".
Tajani: "Gli italiani a Gaza stanno bene"
«I 14 italiani a Gaza stanno bene»: lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto ad Agorà su Rai3. Tajani ha spiegato che, tra ieri sera e stamane, in due occasioni la diplomazia italiana in Israele è riuscita a contattare gli italiani in loco, che sono «sette con passaporto italiano, sette con passaporto italiano e palestinese, più i familiari». «Sono vicini al valico di Rafah - ha aggiunto ancora il capo della diplomazia italiana- e hanno riferito che, nella zona, non ci sono esplosioni né scontri». Tajani ha ripetuto l’impegno del governo «a farli uscire il prima possibile».
Almeno 29 giornalisti uccisi dal 7 ottobre
Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) si è detto "fortemente allarmato" dalle notizie di un blackout delle comunicazioni a Gaza. In una nota sul suo sito web, il Cpj afferma che il mondo sta "perdendo una finestra sulla realtà" di ciò che sta accadendo a Gaza, poiché gli organi di stampa perdono i contatti con i loro corrispondenti sul campo. "Un blackout delle comunicazioni è un blackout delle notizie. La guerra Israele-Gaza è entrata in una nuova fase con bombardamenti intensificati e operazioni di terra da parte delle forze israeliane" e questo "può portare a gravi conseguenze con un vuoto informativo indipendente e fattuale che può essere riempito con propaganda mortale e disinformazione". "Dal 7 al 27 ottobre 2023, almeno 29 giornalisti sono stati tra gli oltre 8.000 morti di entrambe le parti dall'inizio della guerra", sottolinea il comunicato diffuso del Cpj, secondo cui "le ultime tre settimane sono state il periodo più sanguinoso degli ultimi decenni per i giornalisti che si occupavano dei conflitti. Dei giornalisti uccisi, almeno 24 erano palestinesi, quattro erano israeliani e uno libanese .