Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Abu Mazen: “Anp si può assumere responsabilità nella Striscia di Gaza”

Il presidente palestinese Abu Mazen (nome di battaglia di Mahmoud Abbas) ha collegato il ritorno dell’Autorità palestinese a Gaza - alla fine della guerra tra Israele e Hamas - a una «soluzione politica» che includa anche la Cisgiordania occupata e Gerusalemme est. "La Striscia di Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina, ci assumeremo tutte le nostre responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale per la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza», ha affermato Abbas durante l’incontro con il Segretario di Stato americano Stato Antony Blinken a Ramallah.
Martedì Blinken ha detto di fronte al Congresso che «a un certo punto» l’Autorità Palestinese dovrebbe riprendere il controllo della Striscia di Gaza da Hamas e che terze parti internazionali potrebbero forse svolgere un ruolo transitorio. "Ciò che avrebbe più senso sarebbe che un’Autorità Palestinese efficace e rinvigorita si assumesse la responsabilità del governo e, in ultima analisi, della sicurezza di Gaza», ha detto durante un’udienza al Campidoglio. Abu Mazen, la cui autorità è stata cacciata da Gaza da Hamas nel 2007, risiede a Ramallah e governa solo in Cisgiordania. Le ultime elezioni legislative palestinesi risalgono al 2006 e furono vinte da Hamas. Impossibilitato a esercitare un potere reale nonostante questa vittoria, il movimento islamico prese il controllo della Striscia di Gaza con la forza l’anno successivo.

«Come possiamo rimanere in silenzio sull'uccisione di 10mila palestinesi, tra cui 4mila bambini, decine di migliaia di feriti e la distruzione di decine di migliaia di unità abitative, infrastrutture, ospedali, centri di accoglienza e serbatoi d’acqua». Lo ha detto il presidente Abu Mazen nell’incontro con il segretario Usa Antony Blinken. "Ciò che sta accadendo in Cisgiordania e a Gerusalemme non è meno orribile, in termini di uccisioni e attacchi a terre, persone e luoghi sacri, per mano delle forze di occupazione e dei coloni terroristi, che commettono crimini di pulizia etnica, discriminazione razziale e la pirateria dei fondi».

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia