Risultato di un fenomeno geologico piuttosto raro, in Giappone è nata una nuova isola lunga un centinaio di metri, formatasi a seguito dell’eruzione di un vulcano sottomarino nei pressi dell’isola di Iwo Jima, nell’Oceano Pacifico. L’eruzione in questione risale allo scorso 21 ottobre, quando il vulcano sottomarino ha cominciato ad eruttare, formando l’isolotto in questione nel giro di una settimana soltanto, senza creare danni. Il luogo dell’eruzione - 1.200 km a Sud di Tokyo - è noto per una certa attività vulcanica sottomarina, essendo parte della catena delle isole Ogasawara nel Pacifico occidentale. Nello specifico il luogo in cui si è formata la nuova isola dista solo un chilometro in linea d’aria da quella di Ioto, nota in Occidente come Iwo Jima - per un’errata lettura dei caratteri giapponesi - famosa per una delle battaglie più sanguinose della Seconda Guerra Mondiale e per una celebre fotografia. Grazie ad un fenomeno geologico piuttosto raro, il Giappone ha quindi aggiunto un’altra isola al suo patrimonio già numericamente ricco. Come spiegato al Guardian da Fukashi Maeno, professore associato presso l’Istituto di ricerca sui terremoti dell’Università di Tokyo, sono state le eruzioni freatomagmatiche - un tipo di eruzione esplosiva che risulta dall’interazione del magma con l’acqua - verificatesi a circa un chilometro da Ioto, che hanno formato la nuova massa continentale di circa 100 metri. Durante le eruzioni del mese scorso, in loco Maeno ha osservato pennacchi di fumo e cenere alti più di 50 metri ogni pochi minuti oltre a grandi rocce che sfrecciavano nell’aria e fasce di pomice marrone galleggianti nel mare che avevano cambiato colore. Iwo Jima, ribattezzata isola di Iwoto dalle autorità giapponesi nel 2007, è uno dei 111 vulcani attivi nel Paese del Sol Levante, a sua volta vicina a un’altra nuova isola che si è formata dopo un’eruzione nel 2021. La nuova eruzione del mese scorso è la riprova che l’attività magmatica è tornata nell’area. La nuova isola potrebbe ingrandirsi e cambiare forma se le eruzioni continuassero, ma potrebbe anche scomparire sotto le onde, come già accaduto a quelle che si erano create nella zona nel 1904, 1914 e 1986, conseguenza diretta dell’erosione. Secondo l’ultimo censimento dei geografi, risalente a inizio 2023, sulla base di un riconteggio il Giappone ha visto il suo numero di isole raddoppiare rispetto ai dati finora noti di quattro arcipelaghi e circa 6mila isole. Utilizzando la tecnologia di mappatura digitale, l’Autorità nazionale per le informazioni ha identificato un totale di 14.125 isole, 7.273 in più di quanto si pensasse in precedenza.