Lunedì 23 Dicembre 2024

Strage nel rifugio Onu nel centro di Gaza, per Israele "è stato un razzo di Hamas". Altolà degli Usa

Gli Stati Uniti "sostengono fermamente il diritto a difendersi contro i terroristi di Hamas che si nascondono tra la popolazione civile, ma Israele mantiene la responsabilità di proteggere i civili e i siti umanitari". Lo ha detto la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano Adrienne Watson.  "Siamo seriamente preoccupati per le notizie di attacchi che hanno colpito una struttura dell'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), con conseguenti segnalazioni di incendi nell'edificio, in un quartiere nel sud di Gaza dove si sarebbero rifugiati più di 30 mila palestinesi sfollati", si legge in una nota della Casa Bianca. "Anche se non disponiamo ancora di tutti i dettagli su quanto accaduto e continueremo a cercare ulteriori informazioni sugli incidenti di oggi - prosegue il testo - la perdita di ogni vita innocente è una tragedia. Questo conflitto ha già provocato la morte e il ferimento devastanti di decine di migliaia di civili palestinesi, e piangiamo ogni singola vita civile che è andata perduta. È straziante vedere i bambini uccisi, feriti e resi orfani". Le forze di difesa israeliane (Idf) stanno indagando sull'attacco al rifugio dell'Unrwa a Khan Yunis, che ha provocato 9 morti e 75 feriti, ma aggiungono di avere il sospetto che la strage sia stata provocata da un razzo lanciato da Hamas. Lo scrive Times of Israel. Secondo Thomas White, direttore a Gaza dell'agenzia dell'Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi, l'edificio che ospita 800 persone è stato colpito da "due proiettili anticarro". Invece, dopo un esame approfondito dell'attività delle forze di terra, "l'Idf ha ora escluso che l'incidente sia stato provocato da un raid aereo o dal fuoco di artiglieria israeliani" e sta quindi "esaminando la possibilità che a colpire sia stato il fuoco di Hamas". Times of Israel ricorda che in quella zona i soldati israeliani sono stati esposti dal fuoco di razzi e mortai.

Netanyahu convoca una riunione per la decisione dell'Aja di domani

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha convocato una riunione nel pomeriggio di oggi per prepararsi alla decisione, domani, della Corte di giustizia dell’Aja sulla denuncia del Sudafrica contro Israele per la guerra a Gaza. Lo ha riferito la Radio militare secondo cui nella riunione di discuterà dei possibili scenari se la Corte dovesse accogliere la richiesta di Pretoria di «ingiungere» ad Israele di fermare la guerra. La Corte - secondo la stessa fonte - dovrebbe far sapere la sua scelta alle 13 (ora italiana) di domani.

Dal Qatar una nuova proposta di tregua, ma la destra israeliana accusa Doha

Il Qatar ha inviato a Israele e Hamas una nuova proposta d'accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, riferisce Bloomberg citando fonti vicine ai negoziati. Il piano prevedrebbe il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti dal movimento islamista, in cambio della liberazione di un certo numero di prigionieri palestinesi. Il documento affermerebbe inoltre che la quantità di aiuti umanitari consegnati all'enclave dovrebbe essere aumentata. "Il Qatar sostiene e finanzia il terrorismo, protegge Hamas ed è in gran parte responsabile del massacro di cittadini israeliani commesso" dal movimento islamista palestinese: è l'accusa del ministro delle Finanze israeliano d'estrema destra Bezalel Smotrich. In un post sul suo account X, Smotrich ha risposto così ai commenti del portavoce del Ministero degli Esteri qatariota Majed Al Ansari, che ha affermato come Doha sia "sconvolto" dalle osservazioni attribuite al premier israeliano Benjamin Netanyahu secondo cui i suoi sforzi di mediazione di Doha sarebbero "problematici".

Tajani incontra il presidente Herzog

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in visita nella regione, ha incontrato questa mattina a Gerusalemme i presidente israeliano Isaac Herzog. L’incontro, secondo quanto si è appreso, è durato 35 minuti e si è discusso della guerra a Gaza e della conseguente situazione internazionale. Tajani incontrerà successivamente il ministro degli Esteri, Israel Katz, e il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz

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