I missili ucraini che cadono su una panetteria affollata, il panico, il sangue, i cadaveri, e civili intrappolati sotto le macerie. E’ questo il bilancio ipotizzato dai comandi russi locali di un raid che attrbuiscono alle forze di Kiev a Lisichank, nella regione separatista orientale del Lugansk. Fonti militari citate dall’agenzia Ria Novosti hanno parlato di almeno 20 vittime accertate (e dieci feriti, di cui cinque gravi), mentre continuavano le ricerche di altri corpi. E le stesse fonti affermano che il bombardamento potrebbe essere stato compiuto con missili partiti dai sistemi di lancio Himars, di fabbricazione americana.
A Mosca, intanto, una ventina di giornalisti di testate russe e straniere sono stati fermati, e rilasciati dopo qualche ora, quando hanno cercato di coprire una piccola manifestazione di mogli di soldati mobilitati per il conflitto in Ucraina che ne chiedono il ritorno a casa. Una forma di protesta finora tollerata dalle autorità, che adesso sembrano tuttavia temere una saldatura con altri movimenti dell’opposizione. Da settimane un gruppetto di mogli dei soldati si ritrova vicino al Cremlino per protestare pacificamente, deponendo simbolicamente fiori sulla tomba del Milite Ignoto. Finora il potere ha lasciato fare, visto anche lo scarso numero di partecipanti, per non correre il rischio di provocare ulteriori reazioni. Specie in vista delle elezioni presidenziali in programma in marzo, nelle quali Vladimir Putin correrà per un quinto mandato. Stavolta, in occasione del 500esimo giorno dalla mobilitazione militare parziale decretata dal presidente nel settembre del 2022, alcuni personaggi dell’opposizione, compresi membri dello staff di Alexei Navalny, avevano fatto appello perché la popolazione sostenesse le iniziative delle mogli dei soldati. Secondo un giornalista della Afp che era tra i fermati, al raduno hanno partecipato una quarantina di donne. Ma gli agenti sono intervenuti soprattutto contro i reporter. Secondo Ovd-info, una ong che registra le attività dell’opposizione e fornisce assistenza legale, davanti alla tomba del Milite Ignoto sono state fermate in tutto 27 persone, di cui appunto 20 giornalisti (poi rilasciati dopo alcune ore), tutti uomini. Successivamente altre 7 persone sono state prese in custodia sulla vicina Via Ilyinka, dove si erano spostate per continuare a protestare davanti alla sede del comitato elettorale di Putin.
In Ucraina nel frattempo diverse donne si stanno mobilitando per ottenere il diritto di essere fecondate con gli spermatozoi congelati dei loro compagni morti al fronte, o che abbiano riportato ferite tali da compromettere le loro capacità riproduttive. Secondo quanto scrive il quotidiano spagnolo El Mundo, il Parlamento di Kiev ha avviato questa settimana le procedure per modificare una legge che attualmente impedisce questa pratica. Secondo le promotrici dell’iniziativa, la loro proposta dovrebbe anche aiutare l’Ucraina a far fronte a una drammatica crisi demografica - cominciata ben prima l’inizio della guerra - che ha visto la popolazione precipitare dagli oltre 50 milioni al momento dell’indipendenza nel 1991 ai meno di 30 milioni di oggi a causa dell’emigrazione. Tornando al terreno, gli ucraini continuano i loro attacchi con i droni in territorio russo contro infrastrutture energetiche. In una raffineria della Lukoil a Volgograd (la ex Stalingrado), un incendio si è sviluppato venerdì notte per l'impatto di un velivolo senza pilota lanciato dalle forze di Kiev che ha colpito l’impianto, secondo quanto riferito dal governatore.
Caricamento commenti
Commenta la notizia