Il Richmond Wildlife Center, in Virginia, ha adottato una strategia unica per impedire che una volpe rossa neonata, abbandonata, si abitui eccessivamente agli esseri umani, nutrendola con una persona che indossa una maschera da volpe. Questo approccio è volto a prevenire l'imprinting, il processo per cui gli animali neonati si legano intensamente ai loro primi caregiver.
La dottoressa Melissa Stanley, fondatrice del centro, evidenzia l'importanza di evitare che gli orfani cresciuti in cattività si legino agli umani, adottando pratiche come la riduzione dei contatti fisici e l'uso di maschere specifiche per la specie dell'animale.
La piccola volpe, del peso di soli 80 grammi, è stata ritrovata e portata al centro il 29 febbraio, dopo essere stata inizialmente confusa per un gatto. Inoltre, , il centro ha approfittato dell'occasione per seinsibilizzare e diffondere la consapevolezza riguardo ai rischi di contagio della rabbia, evidenziando l'importanza di utilizzare le dovute precauzioni quando si entra in contatto con animali selvatici.
Nonostante il rischio di trasmissione della rabbia da parte della volpina sia considerato minimo, la precauzione rimane fondamentale. La dottoressa Stanley si impegna anche a cercare di riunire al più presto il cucciolo con la madre.
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